Il tumore alla prostata colpisce 500mila italiani: ecco gli ospedali che assistono meglio

Il tumore alla prostata colpisce 500mila italiani: ecco gli ospedali che assistono meglio

Con 40mila nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia e circa 500mila pazienti attualmente in cura il tumore della prostata è la neoplasia più frequentemente riscontrata nella popolazione maschile. Come orientarsi per trovare strutture d’eccellenza che prendano in carico il paziente secondo le più recenti linee guida e siano dotate delle tecnologie più all’avanguardia? A fornire una bussola ci ha pensato Fondazione Onda ETS, che il 16 gennaio a Milano ha attribuito a 156 ospedali il Bollino Azzurro, un riconoscimento che viene assegnato ai nosocomi virtuosi nell’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e sulle complicanze funzionali postchirurgiche, come l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile.

Cruciali informazione e diagnosi precoce

Questo tipo di carcinoma colpisce un uomo su otto. Grazie alla chirurgia, in particolare a quella robotica, alla radioterapia e alle terapie farmacologiche, il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 94%, a dieci anni si attesta all’84%. Purtroppo, però, ogni anno il tumore della prostata causa 8.200 decessi. Gli esperti sono tutti d’accordo: è necessario informare la popolazione della necessità di controlli periodici ed è fondamentale – vale anche per il tumore al seno nelle donne – arrivare a una diagnosi precoce. Ma c’è un ostacolo, un retaggio culturale e sociale, per cui l’uomo parla poco o affatto delle problematiche che riguardano la sua salute urologica, sessuale e riproduttiva. E’ un tabù che va scardinato con azioni di comunicazione per evitare che la ritrosia ad affrontare l’argomento e a contattare il medico di fiducia possano far sottovalutare campanelli d’allarme e rinviare le visite.

I bollini blu della Fondazione Onda agli ospedali

Fondazione Onda, da anni attiva nel campo della salute di genere, ha lavorato per consolidare il progetto “Bollini Azzurri”, giunto alla seconda edizione e sostenuto dalla collaborazione delle principali società scientifiche di settore e delle associazioni di pazienti, per fornire ai pazienti una mappatura dei centri e della loro offerta. Un advisory board, formato da esperti di fama internazionale, ha valutato i questionari compilati dalle strutture partecipanti, articolati in 34 domande, e ha analizzato la presenza di servizi di promozione della prevenzione della salute sessuale e riproduttiva maschile, di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per le problematiche uro-andrologiche, di servizi clinico-assistenziali dedicati al tumore della prostata e alle complicanze funzionali post-chirurgiche e quelli volti a garantire un’adeguata accoglienza e assistenza dei pazienti. La Regione con il numero più alto dei centri a cui è stato attribuito il riconoscimento è la Lombardia, con 33 strutture, a seguire il Veneto, dove hanno ottenuto il bollino 22 presidi.

I consigli degli esperti

Ogni uomo può fare molto per la sua salute, mettendo da parte l’imbarazzo e quella riluttanza a riferire sintomi anche lievi. “Compiuti i 50 anni, è necessario sottoporsi a controlli periodici”, ha spiegato Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo Italia. “Per chi ha un familiare con diagnosi di tumore della prostata, l’età scende a 40 anni. Il rischio di ammalarsi è di quattro volte superiore rispetto agli uomini nelle cui famiglie questa tipologia di tumore non è stata riscontrata”, ha aggiunto. Quindi, individuare la struttura giusta è importante per avere un punto di riferimento e individuare gli specialisti di fiducia che accompagneranno il paziente e individueranno le azioni più appropriate da mettere in campo. “Questa seconda edizione del Bollino Azzurro, che ha visto la partecipazione di 165 strutture ospedaliere italiane, rinnova il nostro impegno nel coinvolgere sia la popolazione maschile che quella femminile sulle tematiche relative alla salute», afferma Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS. “Rispetto alla prima edizione, il Bollino Azzurro si è ampliato. I centri che hanno ottenuto il Bollino costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate”.

Screening e linee guida

Dal 2021 il Bollino Azzurro è uno strumento importante per la scelta della struttura di cura, ma ci sono altri passaggi da completare. “Oggi, a poco più di due anni dalla Raccomandazione europea sullo screening del tumore prostatico e alla vigilia dell’istituzione di un programma nazionale di screening di popolazione gratuito del primo cancro maschile, i tempi sono maturi perché sia lo stesso ministero della Salute a fornire linee guida nazionali, vincolanti per i Sistemi sanitari regionali, sui centri multidisciplinari dedicati al tumore della prostata. È questo uno degli obiettivi prioritari della nostra azione di advocacy”, ha aggiunto Talmelli. Che ha anche evidenziato la prima esperienza di screening per la popolazione maschile, messa in campo da Regione Lombardia come progetto “pilota”, che riguarda una platea potenziale di un milione 400mila cittadini tra i 50 e i 69 anni. “A Regione Lombardia – ha concluso Talmelli – va un plauso per un’iniziativa virtuosa che farà certamente da apripista per il resto d’Italia”.

Fonte: Il Sole 24 Ore