Illuminotecnica, riparte la produzione ma il mercato italiano resta stagnante
In una fase ancora di difficile ripresa del settore illuminotecnico, il tema della sorveglianza di mercato, per evitare o limitare fenomeni di concorrenza sleale, diventa cruciale per le aziende: in occasione dell’assemblea di Assil – Associazione nazione dei produttori di Illuminazione – sono stati ricordati i numeri allarmanti emersi da una recente indagine di Lighting Europe (l’associazione di categoria che rappresenta l’industria dell’illuminazione in Europa), secondo cui il 71% dei prodotti di illuminazione venduti online in Europa e ispezionati non sarebbe conforme agli standard di qualità e performance richiesti all’interno della Ue, mentre il 95% dei prodotti verificati non ha le necessarie certificazioni WEEE e CE né rispetta i requisiti di informazione che garantiscono il rispetto delle norme di Ecodesign, etichettatura energetica e sicurezza elettrica.
Innovazione leva di competitività
Si tratta di prodotti che arrivano soprattutto da Paesi extra Ue e che usano la leva del prezzo come fattore principale di competitività, mettendo però a rischio la sicurezza dei consumatori, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese italiane ed europee. Imprese che, viceversa, per garantire gli standard, investono ogni anno somme ingenti in ricerca, tecnologia e innovazione: formazione, innovazione e digitalizzazione sono del resto le leve indispensabili per crescere e restare competitive indipendentemente dal fattore prezzo.
Una strada non facile, soprattutto in questa fase storica di stagnazione del mercato, testimoniata dai dati elaborati dal centro studi Anie e diffusi da Assil che, all’interno di Anie Confindustria, rappresenta oltre 90 aziende produttrici di apparecchi, componenti elettrici per l’illuminazione, sorgenti luminose e Led, che insieme raggiungono un fatturato aggregato di circa 2,8 miliardi di euro (oltre il 65% del fatturato complessivo italiano del settore) e danno lavoro a oltre 8.700 persone.
Produzione in ripresa nei primi nove mesi
I numeri ritraggono infatti un mercato ancora in contrazione, sebbene nei primi tre trimestri del 2024 la produzione industriale di illuminotecnica abbia imboccato una decisa fase di recupero (+10,3% su base annua): nonostante il trend positivo, la variazione del fatturato rimane negativa (-6,7%), a causa di una contrazione dei consumi da parte del mercato nazionale.
«Il Mimit è il principale responsabile del coordinamento delle attività di sorveglianza di mercato inclusa la verifica della conformità dei prodotti immessi sul mercato dalle direttive europee – ha detto il sottosegretario al ministero delle Imprese e del made in Italy, Massimo Bitonci, intervenendo all’assemblea Assil -. La sicurezza dei prodotti rappresenta una priorità, non solo per garantire la tutela dei consumatori, ma anche per assicurare e promuovere il buon funzionamento del mercato».
Fonte: Il Sole 24 Ore