
Imprese in trincea a difesa del settore del vino
Difesa a 360 gradi del vino da ogni attacco, dalle proposte di etichette allarmistiche fino all’ipotesi di introdurre una tassazione per scoraggiarne i consumi. E’ quanto è emerso questa mattina a Roma dagli Stati generali del vino organizzati dalla rappresentanza del Parlamento europeo in Italia e dalla Commissione Ue cui hanno preso parte le associazioni dei produttori, degli agricoltori in rappresentanza dell’intera filiera del vino made in Italy.
Il settore non vive un momento brillante. Sui mercati i consumi viaggiano a rilento penalizzati dalla spinta inflazionistica. E come se non bastasse la scarsa vivacità di mercato all’orizzonte si profilano nuove minacce. In primo luogo, i possibili dazi di Trump che potrebbero toccare anche il vino italiano risparmiato nella precedente ondata di tariffe imposte dal Presidente Usa alla fine del proprio precedente mandato. Ma soprattutto preoccupano gli attacchi al vino in sede comunitaria dove, sulla scorta della Commissione Beca e del piano anti cancro (Beating cancer plan) sono tornate di attualità le proposte di inserire indicazioni allarmistiche in etichetta (health warning) e addirittura introdurre una tassazione ad hoc per frenare i consumi.
“Il consumo di vino inserito in una dieta bilanciata è fattore di longevità e non un rischio per la salute – ha commentato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida -. Per questo dobbiamo difendere il settore a Bruxelles promuovendo il bere responsabile, lo stile di vita italiano e un comparto che è un modello produttivo. Certo il tema dell’abuso di alcol è un problema che va affrontato. Ma non sono una risposta efficace le etichette salutistiche che non a caso vengono proposte da paesi che non producono vino”.
“Il vino va difeso – ha aggiunto il presidente dell’Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – come prodotto simbolo della cultura italiana ma anche per il peso che riveste da un punto di vista economico e per il profondo significato che hanno i vigneti per il paesaggio italiano. Va difeso innanzitutto da sistemi di etichettatura penalizzanti. Le nuove norme sull’etichettatura nutrizionale sulle quali si era raggiunto un accordo in Europa e che ora qualcuno vuole rimettere in discussione e la Commissione Beca che nella lotta al cancro individua nell’alcol un nemico da annientare senza distinguere abuso e consumo moderato e senza distinguere bevande da pasto come il vino dai superalcolici, sono temi che vanno affrontati in maniera armonizzata in Europa e senza fughe in avanti”.
“Nonostante i grandi e innegabili passi avanti fatti dal comparto vitivinicolo in termini di promozione – ha commentato il presidente della Copagri, Tommaso Battista – permane una crescente stigmatizzazione del suo consumo, spesso basata su interpretazioni distorte di dati che continuano a ignorare la profonda distinzione tra il consumo moderato di vino e l’abuso di alcol. Per questo – ha aggiunto Battista – ci troviamo costantemente a dover ribadire l’importanza del consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato e a dover difendere la cultura millenaria di una bevanda che affonda le sue origini nella storia e che riveste un ruolo insostituibile nella tutela dei paesaggi e della biodiversità, nonché nella promozione della convivialità”.
Fonte: Il Sole 24 Ore