Imprese salvate dai lavoratori, crescono gli impieghi nel 2023

Ci sono due dati che, più di tanti altri, permettono di comprendere la validità e l’efficacia di uno strumento giuridico come la legge Marcora, che dal 1986 a oggi ha contribuito a finanziare circa 600 imprese e salvaguardare e creare oltre 25mila posti di lavoro in Italia, soprattutto attraverso le operazioni di workers buyout (Wbo), ovvero l’acquisizione e il rilancio di aziende in crisi da parte dei lavoratori, che nel 2023 hanno rappresentato rappresentano il 43% del totale degli interventi (e il 58% delle risorse erogate) realizzati di CFI-Cooperazione Finanza Imprese, l’investitore istituzionale partecipato e vigilato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha in carico anche l’attuazione della legge Marcora. Gli altri interventi riguardano altri tipi di cooperative, in particolare le cooperative sociali e di lavoro.

Questi dati sono non solo la percentuale di cooperative nate da Wbo che, ad almeno 5 anni dall’avvio, hanno successo (l’85), ma soprattutto il confronto tra i fatturati e gli occupati di partenza delle aziende rigenerate a partire dal 2001 con quelli del 2022: il numero complessivo dei lavoratori è cresciuto del 37% (saldo netto tra i numeri delle aziende che hanno chiuso i battenti e quelle che invece hanno avuto successo), mentre il valore della produzione è più che raddoppiato.

I numeri del 2023

«Crescono il numero delle società partecipate e gli impieghi – spiega il presidente di CFI, Mauro Frangi, commentando il bilancio 2023 della scoietà, presentato a Roma -. Cresce, anche grazie alla collaborazione con il Fondo europeo per gli Investimenti, la protezione del capitale pubblico conferito. Cresce, grazie all’accordo sottoscritto con la Commissione UE per il progetto “Small2Big”, la possibilità di garantire l’apporto di capitale anche alle imprese di minori dimensioni».

L’avvio del progetto Small2Big

Prorpio Small2Big rappresenta una delle principali novità dell’ultimo bilancio, dato che il progetto – avviato e sviluppato da CFI per favorire lo sviluppo del mercato finanziario delle imprese sociali piccole e medie favorendone percorsi di capitalizzazione e consolidamento patrimoniale – è partito lo scorso aprile, dopo l’assegnazione del bando. Una sorta di “fase due” dei Wbo (anche se il progetto interessa tutte le cooperative finanziate da CFI), che punta a consolidare e far crescere le realtà più piccole.

Sono stati 14 gli interventi deliberati nel 2023 (su un totale di 50 previsti entro febbraio 2025), con un apporto complessivo di 1,9 milioni di euro a titolo di capitale sociale, 490mila euro di prestiti agevolati e 1,7 milioni di finanziamenti a lungo termine a tasso zero, per un investimento complessivo di risorse pari a 3,6 milioni di euro. Di queste 14 imprese sostenute, sei si trovano in Lombardia, quattro in Sicilia, due in Veneto, uno sia in Piemonte, sia in Sardegna. Nei primi quattro mesi del 2024 si sono aggiunti altri nove interventi per cui, dice Frangi, «siamo fiduciosi di riuscire a rispettare gli impegni previsti».

Fonte: Il Sole 24 Ore