In arrivo il decimo pacchetto di armi all’Ucraina: invio esteso al 2025 e munizioni per il Samp-T

In arrivo il decimo pacchetto di armi all’Ucraina: invio esteso al 2025 e munizioni per il Samp-T

L’Italia è pronta a fornire a Kiev un nuovo pacchetto di armi per fronteggiare la Russia ed estendere la possibilità di inviare aiuti all’Ucraina anche nel 2025. Pochi giorni dopo l’esortazione del Parlamento europeo, che invita i Paesi dell’Unione a fornire moderni sistemi di difesa aerea e missili a lungo raggio per contrastare l’aggressione di Mosca, il governo Meloni fa la sua mossa: un decimo decreto di aiuti e un provvedimento che garantisca ancora per il prossimo anno – con dietro il passaggio obbligato con Camera e Senato – le forniture militari. Il Governo punta a dare il via libera entro Natale, ma i tempi potrebbero slittare a gennaio, prima comunque dell’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che sul sostegno all’Ucraina ha una linea diversa rispetto al suo predecessore, meno incline alla fornitura di nuove armi a Kiev.

Ipotesi missili Aster per i Samp-T

La bozza è pronta. E la lista delle armi, come nei provvedimenti precedenti, è secretata ma le ipotesi che circolano riguardano nuovi munizionamenti per i sistemi di difesa antiaerea Samp T, l’ultimo dei quali – appena rientrato dal Kuwait – era stato fornito grazie al nono pacchetto del luglio scorso (era il secondo del genere dopo quello effettuato ad inizio guerra insieme con la Francia), con la batteria giunta a fine settembre nelle mani delle truppe di Zelensky. Non si può escludere ora che l’Italia possa quindi fornire a breve, per proseguire l’utilizzo dello stesso scudo di difesa, i missili Aster che hanno una gittata di 120 chilometri o altri tipi di munizionamenti. Resta segreto anche il punto dove siano collocati i due sistemi di difesa antiaerea e se – in base alla loro posizione – avranno la capacità di colpire in territorio russo. Anche se, secondo quanto comunicato da Mosca, la prima contraerea fornita in collaborazione con la Francia sarebbe stata almeno in parte danneggiata dai soldati russi.

Il limite all’uso delle armi

Lo scorso aprile l’Italia aveva inoltre già fornito a Kiev anche i missili da crociera Storm Shadow/Scalp che possono colpire ad una distanza di 500 chilometri, potenzialmente anche obiettivi in Russia dunque. Ma secondo il caveat, come più volte sottolineato dai ministri italiani, le armi cedute non possono essere usate sul suolo russo.

Il Samp-T

Intanto l’Italia prosegue gli interventi intrapresi per proseguire nell’ammodernamento della capacità nazionale di difesa aerea e missilistica sul programma Samp T – frutto di una cooperazione tra Italia, Francia e Regno Unito – che vedrà a breve l’entrata in servizio della nuova generazione e l’acquisizione di una ulteriore batteria per l’Esercito italiano, oltre alla fornitura del supporto logistico per i sistemi in inventario di esercito italiano e marina militare. Il primo ad invocarne un aumento della produzione è lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto, che auspica il raddoppio della linea di produzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore