In Italia ben il 62% trova difficoltà a definire le priorità aziendali utilizzando i propri dati

In Italia ben il 62% trova difficoltà a definire le priorità aziendali utilizzando i propri dati

Economia Digitale

Intelligenza artificiale e dati. Secondo il report di Salesforce “State of Data & Analytics” c’è ancora tante incertezze tra i manager IT

di Marco Trabucchi

Con l’accelerazione dell’intellingenza artificiale la gestione e l’analisi di grossi volumi di dati sono diventate la nuova corsa all’oro per le aziende, specie le più grosse. Questo perché una delle funzioni migliori dell’intelligenza artificiale è proprio la sua capacità di processare enormi volumi di dati e l’elaborazione di insight preziosi per orientare le strategie aziendali. Analisi predittive che includono l’elaborazione di tendenze di mercato con previsioni sul comportamento dei consumatori, preferenze di acquisto e nuove opportunità di mercato. Oro per le aziende, che può permettere di fargli prendere scelte più consapevoli e di adeguare le proprie strategie in base alle mutevoli esigenze del mercato.
Non è un caso che i rapidi progressi nell’intelligenza artificiale stanno intensificando la domanda di dati affidabili e sicuri, una sfida che nell’immediato appare prioritaria, ma che incontra delle difficoltà dovute ad una mancanza di cultura dei dati. Lo evidenzia bene il report di Salesforce “State of Data & Analytics” condotto nel 2023 su un campione di oltre 10.000 leader aziendali nel settore IT in 18 paesi, di cui 300 dall’Italia.
I sondaggi evidenziano come l’86% dei responsabili IT italiani sia consapevole che la gestione dei dati sia una priorità assoluta. Una necessità condivisa dal management aziendale, con il 63% dei leader che si preoccupa di perdere vantaggi, esercitando pressione sui team di IT per garantire dati di alta qualità agli algoritmi. Una volontà che si scontra con difficoltà oggettive non di poco conto: per il 62% dei responsabili IT delle aziende italiane è ancora alta la difficoltà a definire le priorità aziendali attraverso l’analisi dei propri dati. Un dato che collide con le necessità del management.
Dal sondaggio sembra permanere un’atmosfera di ansia tra le aziende desiderose di sfruttare le opportunità offerte dai big data e l’intelligenza artificiale generativa, con la conseguenza che solo il 36% dei dirigenti aziendali ripone piena fiducia nell’accuratezza dei propri dati, con le minacce alla sicurezza informatica che sono considerate l’ostacolo più grosso da affrontare.
Una soluzione che per i leader settore IT italiano sta tutta nella governance dei dati, con l’85% che la utilizza per garantire e certificarne la qualità. Il 78% prevede invece investimenti aggiuntivi nella formazione sui dati per rafforzare la cultura interna nel prossimo anno.
Stefano Maio, Regional VP Sales Italy & Country Leader di Tableau per l’Italia, sottolinea l’importanza della sicurezza e dell’affidabilità dei dati nel contesto delle evoluzioni dell’intelligenza artificiale: «La rivoluzione dell’AI è in realtà una rivoluzione dei dati, e la strategia AI di un’azienda deve essere forte quanto quella sui dati, tenendo sempre la fiducia come perno essenziale attorno a cui ruota tutto».

Fonte: Il Sole 24 Ore