In Puglia le edicole potranno vendere anche prodotti alimentari (per legge)

In Puglia le edicole potranno vendere anche prodotti alimentari (per legge)

Giornali più alimenti più merce varia. Cambia in Puglia il compito dell’edicolante, del giornalaio: non più aprire l’edicola, il tempio dell’informazione nel quale ogni giorno vendere il quotidiano mentre chi compra fa la sua preghiera laica del mattino, ma somministrare anche cibo, bevande e prodotti non alimentari. A venderli sarà sia l’edicolante titolare del punto vendita esclusivo che gli apparecchi automatici di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, posizionati nell’edicola.

La “rivoluzione” nelle edicole pugliesi – d’ora in poi definibili bazar o più elegantemente chioschi multiservizi ? – è stata decisa dalla legge regionale “Misure a sostegno della stampa e delle edicole” approvata all’unanimità dal consiglio, promulgata il 30 maggio dal governatore, Michele Emiliano, e prossima alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale.

L’edicolante però resta edicolante: insieme al ruolo di somministratore al pubblico di alimenti e bevande – ha infatti l’obbligo di conservare il “mestiere” originario e cioè ha «l’obbligo della vendita di giornali, quotidiani e periodici, assicurando parità di trattamento nella vendita delle pubblicazioni».

Lo spirito della legge è dunque in linea con l’obiettivo di diversificare ampliando i servizi: nelle edicole dove si vendono già i biglietti dei mezzi pubblici, i giochi per bambini, e potrebbe poi toccare al ritiro dei pacchi, al rilascio di certificati, etc, generando ricavi aggiuntivi rispetto a quelli, limitati, di quotidiani e riviste. L’obiettivo è chiaro: ampliando la gamma merceologica e di servizi che possono essere forniti dalle edicole, si punta a lanciare loro una sorta di salvagente perchè anello terminale di una filiera, quella editoriale, che sta subendo da anni una crisi strutturale.

 Negli ultimi 4 anni – secondo un’indagine di Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese diffusa a fine 2023 – sono scomparse infatti quasi 2.700 edicole in tutto il Paese, di cui 2.327 imprese individuali. Una perdita secca superiore al 16% (-18,6% considerando le sole ditte individuali), con tassi di variazione anche a doppia cifra in tante province, a partire da Isernia, che ha visto chiudere oltre un terzo delle unità locali, Trieste che registra un -31,1%, Ancona che supera il -30%. In Puglia, al 30 settembre 2023, sono stati registrati 719 punti vendita, dei quali 639 relativi a imprese individuali, con un calo complessivo di 109 punti vendita, il 13,2%.

Fonte: Il Sole 24 Ore