In riva al mare rapiti dai profumi della Maremma

In riva al mare rapiti dai profumi della Maremma

Viola, bianco, rosso, verde cangiante. E che dire del verde smeraldo dei Lecci che contrasta il giallo delle Ginestre oppure quello che tende all’argeo degli ulivi spontanei. Non c’è solo la vista a rapire il viaggiatore che in questa stagione arriva in Maremma. Quando dall’aspro entroterra si giunge al cospetto della costa ci si ritrova in un vero spettacolo della natura: Ginestra, Erica, Ginepro Rosso, un profumatissimo Caprifoglio e ancora Cisti e Rosmarino insieme ad un immancabile Mirto sprigionano profumi resinosi, amari, talvolta dolciastri mentre lo sguardo corre dietro le falesie a picco sul mare che si alternano alle spiagge dorate.

Terra di Etruschi e Romani

La Maremma Toscana è un meraviglioso cofanetto che contiene spiagge paradisiache di sabbia bianca e fine, acque cristalline premiate con gli ambitissimi riconoscimenti della Bandiera Blu che quest’anno si è arricchita della new entry Orbetello. Consolidate quelle di Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Piombino, Follonica, Castiglione della Pescaia e Marciana Marina all’Elba oltre alle 5 vele di Legambiente e oasi naturali belle e selvagge. Riconoscimenti che non premiano solo il mare eccellente, ma anche l’ambiente autentico che lo circonda, un microcosmo perfetto ed unico nel suo genere. Dante nella Divina Commedia ne aveva delineato i confini tra Cecina e Tarquinia nell’Alto Lazio. Etruschi e successivamente i Romani prosperarono per secoli lasciando importanti testimonianze, come dimostrano le città etrusche di Populonia e Roselle, e i ritrovamenti in tutto il territorio. Poi arrivarono gli Aldobrandeschi che governarono nei secoli bui del Medioveo lasciando alte torri, castelli e borghi fortificati come Santa Fiora e Sovana. Ma vissero in queste terre anche i Medici prima, e i Lorena dopo come ricordano le possenti mura medicee di Grosseto..

Gli Itinerari Garibaldini

Lungo questo litorale che lega il nord del Lazio al sud della Toscana si alternano chilometri e chilometri di ampie spiagge di sabbia fine o di ciottoli, attrezzate con stabilimenti oppure selvagge ed isolate raggiungibili solo a piedi, ideale in questo periodo per gli appassionati di escursioni e di trekking. Da non perdere il percorso che va da Cala Violina a Cala Civette, la prima è situata all’interno della Riserva Naturale di Bandite nel comune di Scarlino, la seconda racchiusa tra due promontori. Cala Violina è una caletta nascosta raggiungibile solamente a piedi o in bicicletta (in estate c’è un servizio navetta), tra tutte le spiagge della Maremma è la più famosa e la più suggestiva anche per la particolarità che la rende unica e da cui deriva il suo nome: la sabbia è chiara e granulosa, composta da piccoli frammenti di quarzo che quando vengono calpestati emettono un dolce suono simile, appunto, ad una melodia suonata dal violino. Di Cala Violina si apprezza soprattutto la sua bellezza autentica, il suo silenzio rotto solo dalla delicata voce del mare e la fitta macchia mediterranea che la incornicia. La Posidonia Oceanica, alga che svolge un ruolo importantissimo per contrastare l’erosione delle coste, per l’ossigenazione delle acque ed è indice di grande pulizia e limpidezza delle acque, riveste con i suoi resti portati dalle mareggiate anche parte della spiaggia. Dentro la riserva protetta di Cala Violina si arriva attraverso un panoramico e facile sentiero lungo la costa: la vista è unica e va dalla baia di Follonica al promontorio di Piombino, dall’isola d’Elba a quella di Cerboli, dall’isola di Montecristo e alla penisola di Punta Ala e se la giornata lo consente si vedono perfino le montagne della Corsica. Di qui passò Garibaldi quando nel settembre del 1849 mosse verso l’Elba e da lì per la Liguria nel suo viaggio per liberare l’Italia.

Da Cala Civette al Parco dell’Uccellina

A poca distanza da Cala Violina c’è Cala Civette, un’ altra oasi paradisiaca dominata dai tipici colori della Maremma. Anch’essa premiata con la “Bandiera Blu”, è caratterizzata da un mare verde così cristallino da ricordare i Caraibi. Cala Civette è ridenominata la caletta della pace dei sensi in quanto, anche in alta stagione, è poco affollata e consente di godere appieno del bel paesaggio. Tra le spiagge più belle della zona da non perdere anche Torre Mozza, situata all’interno del Parco Naturalistico della Sterpaia, un lembo di sabbia finissima dove si alternano tratti con stabilimenti balneari e tratti di spiaggia libera con dune sabbiose e fresche pinete. E poi ancora a sud c’è la bella Feniglia e tutta l’oasi di Orbetello con il Parco dell’Uccellina.

Ospitalità all’insegna di un turismo eco

Proprio nei pressi di Torre Mozza c’è il The Sense Experience Resort che, immerso nel Golfo di Follonica, è rispettoso dell’ambiente e del paesaggio circostante. Quello che era un ex Colonia della Cariplo è diventato un nuovo resort eco. La natura è infatti al centro della sua progettazione: il parco secolare che abbraccia la struttura è protagonista, con la sua pineta centenaria a ridosso del mare, la macchia mediterranea e caratteristiche dune di sabbia conservate e riqualificate anche con il ripristino della flora originaria piantumando vegetali autoctone ed ecotipi locali. Gli edifici preesistenti sono stati valorizzati da un design in sintonia con la natura: prevalgono il bianco, il verde, il legno, grandi vetrate e terrazzi che si affacciano sul parco e sul mare. Gli alberi del parco proteggono dai venti, offrono ombra e creano angoli suggestivi e riposanti. Tutte le piante messe a dimora nei giardini – più di 7000 arbusti e perenni di 80 specie diverse – sono state scelte per le loro caratteristiche di resistenza ai venti salmastri e per il basso bisogno idrico, ricreando una barriera frangivento. L’ambiente viene rispettato anche con comportamenti eco: l’acqua usata per l’irrigazione della vegetazione del parco non viene prelevata direttamente dal mare ma da un pozzo superficiale che grazie ad un impianto di osmosi, alimentato da pannelli fotovoltaici, preleva acqua salata e immette acqua dolce. In questo modo l’acqua prodotta è a Km zero e a ridotto consumo di energia. Per irrigare e per la piscina viene utilizzata anche l’acqua piovana, si fa ricorso a materiali compostabili ed ecologici e a prodotti locali a Km 0, al riciclo, alla raccolta differenziata. Per l’ospite alle buone prassi (evitare lo spreco di acqua e di energia) si aggiugono i suggerimenti dell’Experience Specialist che propone percorsi esperienziali finalizzati a scoprire l’essenza del luogo e rigenerarsi.

Fonte: Il Sole 24 Ore