In Sicilia cantiere aperto per dare più risorse alle tecnologie strategiche
È stata, e continua a essere, una gran fatica. Ma la Regione siciliana, almeno a sentire la versione ufficiale che arriva dai palazzi, è riuscita a non perdere risorse dalla programmazione dei fondi Ue 2014-2020: la dotazione complessiva, come si ricorderà, era di 4,273 miliardi. Il termine del 31 dicembre 2023 è stato preceduto da una serie di manovre e riprogrammazioni volute dal governo regionale guidato da Renato Schifani. In soccorso, diciamo così, della Regione (non solo della Sicilia ovviamente) la decisione della Commissione Ue di dare più tempo alle regioni per le relazioni di chiusura: ora c’è tempo fino al 2026 per presentarle ma gli uffici del dipartimento alla Programmazione guidato da Vincenzo Falgares contano di arrivare all’appuntamento entro il 2025.
La Regione ha riprogrammato le risorse introducendo misure di spesa veloce per oltre 800 milioni di euro, a sostegno, innanzitutto, dei cittadini (bonus energia famiglie) e delle imprese siciliane (bonus energia, contributo a fondo perduto per le imprese, fondo di garanzia per gli investimenti), duramente colpiti dagli eventi nefasti del recente passato. È stato creato l’Obiettivo tematico Safe (Supporting Affordable Energy) che vale 369,5 milioni di euro, i cui effetti in termini di impegni e di pagamenti devo ancora palesarsi.
Nuovi bandi in arrivo
si guarda all’attuazione del programma operativo 2021-2027: tutte le regioni interessate sono in sostanziale ritardo anche, e se vogliamo soprattutto, per la zavorra del precedente programma che è stato fortemente condizionato nell’attuazione dalla pandemia da Covid. Il nuovo programma Po Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) vale 5,858 miliardi (di cui 4,101 miliardi in quota Fesr). Il cantiere è aperto: nei mesi scorsi, oltre a una gara sulla comunicazione che ha creato non pochi malumori in una parte delle imprese, è stato pubblicato il calendario (il cui adempimento è un obbligo) degli inviti a presentare proposte che «ha l’obiettivo di garantire ai potenziali beneficiari informazioni precise e tempestive rispetto alla programmazione delle attività che li riguardano». Un secondo calendario è già pronto e dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni. Nel calendario sono segnati i bandi in pubblicazione e questo dovrebbe dare un’accelerazione a impegni e spesa: secondo previsioni a settembre si comincerà vedere qualche risultato.
Riprogrammazione per le tecnologie strategiche
Ma prima di settembre potrebbero arrivare altre novità sul fronte della riprogrammazione dei fondi. Sulla base del regolamento Step (2024/795), che punta sugli investimenti per la creazione di una piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, la Regione ha avviato il ragionamento per riprogrammare il 15% della dotazione così come consentito dalle regole comunitarie destinando le risorse a transizione energetica, green e allo sviluppo di nuove tecnologie strategiche per l’Ue (i chip sono tra questi). Un percorso che si dovrebbe completare entro la fine di agosto.
Intanto nei giorni scorsi il governo regionale ha dato il via libera alla nuova governance per le politiche territoriali in Sicilia che permette di sbloccare 1,7 miliardi di euro del programma regionale Fesr 2021-2027. In questa riorganizzazione, il dipartimento della Programmazione rivestirà il ruolo di autorità di coordinamento delle politiche territoriali. I singoli dipartimenti dell’amministrazione saranno centri di responsabilità finanziaria in relazione alle loro materie di competenza. Gli uffici delle Autonomie locali si occuperanno dell’attuazione dell’obiettivo strategico “Un’Europa più vicina ai cittadini”, previsto da due regolamenti comunitari per sostenere in modo integrato lo sviluppo economico, sociale e ambientale delle aree urbane e non urbane.
Fonte: Il Sole 24 Ore