
In Sicilia torna la canna da zucchero: a Modica si produce il rum Made in Sicily
Richiama atmosfere lontane e prodotti che nell’immaginario collettivo sono molto distanti dalla Sicilia. Ma la canna da zucchero qui, sull’isola nel cuore del Mediterraneo, è stata un prodotto d’eccellenza. La portarono gli arabi e l’isola tra il 1300 e il 1500 fu il più importante centro produttivo di zucchero da canna del Mediterraneo. Fino al 1600 quando cominciò il declino con l’arrivo del prodotto caraibico. Una produzione che ora rinasce e punta espandersi con la produzione di zucchero ma soprattutto con la produzione di rum. Su questa produzione ha scommesso tutto Hugo Gallardo, ex manager della comunicazione con esperienze in grandi aziende internazionali, uno spagnolo che nel 2021 ha deciso di stabilirsi a Modica in provincia di Ragusa trasformando la sua passione per i distillati in un lavoro con relativa azienda. Sulle orme di chi, negli anni scorsi, aveva già recuperato la coltivazione della canna da zucchero, ad Avola nel siracusano. Hugo ha fondato con altri produttori (Giuseppe La Fauci, Corrado Bellia, Maria Torre) il Consorzio siciliano della canna da zucchero per promuovere il ritorno nell’isola della coltivazione di quella che veniva chiamata la “cannamela” e lo zucchero era invece l’oro bianco.
A Modica il clima ideale
Qui nel 2021 ha insediato la startup Alma, così chiamata in onore della figlia che oggi ha cinque anni e mezzo, insieme alla moglie Annalisa: «Nel 2021 abbiamo piantato le prime talee di canna, nel modicano, poi il primo ettaro nel 2022, che sono diventati tre nel 2023. È stato quasi un flashback, un aggancio profondo con la storia e le belle stratificazioni e ibridazioni culturali di questa Isola, che ci ha scelti». E qui, dopo aver individuato un immobile, Hugo ha creato l’unica distilleria in Italia a coltivare e trasformare direttamente la canna da zucchero. E pensare che i progetti di Hugo per la sua famiglia erano altri: «Dopo anni in giro per il mondo per il mio lavoro e dopo la nascita di Alma avevo deciso di cambiare completamente vita. Durante il periodo di permanenza in Australia avevo imparato a distillare e la mia, la nostra, idea era di andare nelle Filippine e stabilirci in un’isola: investimento basso, ritorno alto. Questa era l’idea» racconta ancora Hugo.
La scelta durante il Covid
L’imprenditore però non aveva fatto i conti con il destino: «Nel 2020, prima di partire, abbiamo deciso di trascorrere qualche mese a Modica, paese d’origine di mia moglie, per stare un po’ con i suoi soprattutto per far stare la bimba con i nonni ma il Covid ci ha bloccati, poi le Filippine hanno chiuso le frontiere. E così abbiamo rivisto completamente i piani e siamo rimasti». Con molta fatica ma senza pentimento, sembra di capire. «Tutto è sempre molto faticoso, a partire dal lavoro per la coltivazione della canna da zucchero – dice Hugo – ma è una scommessa che si può vincere». Puntando sulla qualità e sul prodotto peculiare siciliano. «la fase produttiva è stata preceduta da un’attenta ricerca: alla fine abbiamo scelto di piantare tra Sampieri e Marina di Modica due cultivar di canna da zucchero che vengono allevate in terreni diversi: la canna viola, dolce e fruttata e la canna gialla che abbiamo portato dalla Spagna, è più precoce, clorofillica ed erbacea nei sentori».
Il rum interamente siciliano
Da queste coltivazioni è nato il rum interamente siciliano: «Utilizziamo alambicchi di rame di piccole dimensioni, con un potstill a bagnomaria da 600 litri e una colonna con 4 piatti. Affiniamo in acciaio, mantenendo integre le caratteristiche della materia prima da cui il Rum nasce; stiamo esplorando tuttavia, anche l’invecchiamento in botte: le prime bottiglie sono pronte a uscire». Per il brand del rum e del gin (che è arrivato dopo) è stato scelto il brand Mater che «è femminile singolare, e non solo. Parla di Alma Mater Latina, progenitrice di frutti abbondanti e di stagioni, di madri e di Dee, protettrici di questa terra ricca in mezzo al mare, la Sicilia, a metà tra nord e sud, tra Oriente e Occidente» dice Hugo. Quest’anno è prevista la produzione di 10mila bottiglie di rum mentre per il gin oltre alla produzione col proprio marchio proseguirà la fornitura di prodotto in private label. E intanto va avanti il progetto di valorizzazione dello zucchero di canna in collaborazione con l’Antica dolceria Bonajuto di Modica per la creazione di una nuova linea di cioccolato. perché, come diceva qualcuno, non c’è cosa più moderna del tornare all’antico.
Fonte: Il Sole 24 Ore