In ufficio fino a 70 anni solo «eccellenti». Zangrillo fissa le regole dei trattenimenti Pa

In ufficio fino a 70 anni solo «eccellenti». Zangrillo fissa le regole dei trattenimenti Pa

Le Pubbliche amministrazioni potranno trattenere in servizio fino a 70 anni solo i loro dipendenti migliori, almeno secondo quanto testimoniato dai giudizi di «ottimo», «eccellente» o analoghi nelle valutazioni della performance. Questo tempo supplementare al lavoro, introdotto dall’ultima legge di bilancio, potrà però diventare realtà solo negli enti che abbiano certificato nei documenti di programmazione (il «Piao», Piano integrato di attività e organizzazione) la sussistenza, la dimensione e la durata delle esigenze organizzative che per legge motivano la richiesta di non andare a riposo.

Le istruzioni ministeriali

Circondato da un agitato (e piuttosto confuso) dibattito sul «pensionamento a 70 anni» dei dipendenti pubblici, il nuovo trattenimento in servizio è stato pensato dal comma 165 della manovra (legge 207/2024) come una misura limitata ai casi in cui qualche anno di lavoro in più di chi è a fine carriera sia funzionale all’accompagnamento dei nuovi assunti o indispensabile per svolgere funzioni che senza la permanenza del diretto interessato rischierebbero di cadere.

Una nuova direttiva appena firmata dal ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, chiarisce bene carattere ed estensione della misura con le istruzioni operative per la sua applicazione.

La nuova norma, precisa Zangrillo, è «particolarmente importante nell’ambito dell’attuale fase di consistente ricambio generazionale, tuttora in corso», perché «consente di affiancare ai nuovi assunti al personale che è già in possesso di un adeguato bagaglio esperienziale, che potrebbe andare perduto». Questo è l’obiettivo chiave del trattenimento in servizio, che può essere deciso anche quando si rivela necessario a «esigenze funzionali non diversamente assolvibili»; ma con una serie di precondizioni fissate come indispensabili dalla direttiva.

I limiti al rinvio dell’uscita

Prima di tutto, l’esigenza e la sua durata devono essere indicate ufficialmente nei documenti di programmazione. Solo dopo aver posto questa premessa l’amministrazione può scegliere chi trattenere, con due limiti: il primo è fissato dalla norma, che impedisce di decidere trattenimenti per una quota superiore alle facoltà assunzionali dell’ente, e il secondo è precisato dalla direttiva, in cui si legge che «non potranno essere trattenuti in servizio dipendenti che non abbiano conseguito una valutazione della performance ottima o eccellente (o giudizio corrispondente secondo il rispettivo ordinamento)».

Fonte: Il Sole 24 Ore