«In un mondo ideale l’AI dovrebbe aiutare gli studenti a ritrovare il significato del processo educativo»

«In un mondo ideale l’AI dovrebbe aiutare gli studenti a ritrovare il significato del processo educativo»

Le grandi sfide che l’AI si porta dietro sono legate all’etica, alla privacy e alla regolamentazione. Gli stati dovranno investire in infrastrutture tecnologiche e formazione per promuovere l’adozione responsabile dell’AI, oltre a favorire collaborazioni tra università, startup e grandi aziende.

Almacube è l’Innovation Hub di riferimento dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Il trasferimento tecnologico è il vostro ambito, dunque la ricerca universitaria che diventa impresa innovativa, ricercatori che diventano imprenditori.

E’ lecito chiedersi oggi come stia cambiando l’istruzione universitaria grazie all’AI Gen? 

Leggevo di recente che l’Harvard Undergraduate Association ha commissionato uno studio per capire come impatti la GenAI sugli studenti universitari. In buona sostanza, emerge che ci sia molto da fare su temi come etica e regolamentazione per un utilizzo più consapevole e “saggio” dell’AI. Per ricerche e scrittura, in particolar modo, l’AI viene utilizzata intensivamente e senza regole da parte degli studenti. In un mondo ideale l’AI dovrebbe aiutare gli studenti a ritrovare il significato del processo educativo, che non si limita a essere una forma di “addestramento”, ma un bagaglio di strumenti per immaginare e costruire il futuro.

Il WTO (world trade organization) dice che 3 su 5 dei “mestieri” che faranno le nostre figlie e figli oggi nemmeno esistono…quindi come possiamo insegnarglieli? Non possiamo, nessuno può. L’unica cosa che possiamo fare è insegnargli ad imparare. In questo l’AI GEN è uno strumento potente, ma come tale va “maneggiato con cura”.

Fonte: Il Sole 24 Ore