Inail: calano gli infortuni, ma crescono le malattie professionali

Calano gli infortuni, anche quelli con esito mortale – che comunque restano su valori alti, essendo sempre sopra i 3 deceduti al giorno – mentre aumentano le denunce per malattie professionali.

Infortuni e lavoratori deceduti

Nella relazione Inail del 2023 presentata dal presidente Fabrizio D’Ascenzo alla Camera gli infortuni denunciati sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022).

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, nel 2023 il 61% degli infortuni si concentra al Nord, il 20% al Centro e il 19% nel Meridione. Il calo registrato rispetto al 2022 ha interessato tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (-20,5%), seguito da Nord-Ovest (-19,6%), Isole (-18,7%), Centro (-15,9%) e Nord-Est (-9,9%).

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono 375.578 (il 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti fuori dall’azienda, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) “fuori dall’azienda”.

Le denunce di malattie professionali

Le denunce di malattie professionali sono state oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto al 2022. Secondo l’Inail questo incremento era atteso dopo la flessione legata alla pandemia da Covid-19 che ha caratterizzato sia il 2020 (anno in cui sono arrivate all’Istituto circa 45mila denunce) sia in minor misura il 2021 (poco più di 55mila). A questo proposito va ricordato che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49mila, dal momento che per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie possono essere protocollate più denunce.

Fonte: Il Sole 24 Ore