incertezze e ostacoli tra Isee e infrazione europea”

incertezze e ostacoli tra Isee e infrazione europea”

Il nodo delle risorse

Sia il correttivo all’Isee sia l’infrazione europea, infine, minano i conti dell’assegno unico. La misura per il 2024 prevede uno stanziamento pari a 19,2 miliardi di euro, di cui circa 500 milioni messi a budget per coprire gli aumenti introdotti con la legge di Bilancio 2023. Se negli anni scorsi, anche per effetto di un’adesione non piena da parte dei potenziali beneficiari, ci sono stati dei risparmi legati alla misura, che hanno addirittura permesso al Governo di dirottare altrove acuni fondi residui a fine 2023, le risorse per quest’anno invece rischiano addirittura di non essere sufficienti. Secondo gli ultimi dati Inps, aggiornati a giugno (quindi al primo semestre), finora sono stati erogati 9.862.400 euro: ipotizzando una spesa identica nel secondo semestre, si potrebbero toccare i 19,7 miliardi a fine anno, sforando il plafond messo a budget.

Ad aver fatto lievitare la spesa in questi anni, oltre al take-up sempre più elevato della misura, è soprattutto l’adeguamento – previsto per legge – del contributo all’inflazione: nel 2023 è scattato un aumento delle soglie e degli importi dell’8,1% per effetto delle fiammate sui prezzi del 2022; nel 2024 l’aumento è stato più contenuto, ma comunque importante, pari al 5,4%; per il prossimo anno si stima possa esserci un aumento intorno all’1 per cento. La spirale della rivalutazione ha portato la misura minima per figlio a salire da 50 a circa 57 euro e quella massima a sfiorare i 190 euro.

La corsa verso la manovra

È ancora presto per dire con certezza quale sarà il destino dell’assegno unico universale. Sicuramente, per il momento, questi tre ostacoli costringono il Governo a prendere in esame la misura con una certa urgenza. Il dipartimento per la Famiglia sta lavorando in queste ore alla predisposizione del nuovo Piano nazionale per le famiglie: la volontà di accelerare la sua approvazione va proprio nella direzione di voler rivedere il quadro degli aiuti. E la ministra per la Famiglia e la Natalità, Eugenia Roccella, ha già più volte dichiarato di «non voler investire su una misura su cui pende l’incertezza» anche alla luce delle decisioni europee. Il cantiere della manovra mette sotto tiro l’assegno unico, il cui valore potrebbe “fare gola” agli appetiti delle tante altre misure che cercano di essere finanziate, anche se una nota del Mef smentisce la volontà di intervenire: «Fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra». Fatto sta che bisognerà trovare una soluzione, prima che i tre nodi irrisolti vengano al pettine.

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Fonte: Il Sole 24 Ore