Inchiesta hacker: clonata un’email di Mattarella. 800mila dati prelevati dall’archivio delle forze dell’ordine

La rete di hacker dedita allo spionaggio industriale sotto inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Procura nazionale antimafia avrebbe clonato o utilizzato abusivamente un indirizzo email assegnato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo riferisce il Corriere della Sera citando atti dell’inchiesta. Uno degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci, consulente informatico e investigatore privato in affari con l’ex super poliziotto Carmine Gallo, «lascia intendere – riporta il quotidiano di via Solferino – di aver intercettato, o essere riuscito a utilizzare abusivamente o a clonare, per il tramite di un gruppo denominato ’Campo Volo’, un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato». «Mi raccomando stampatela da una stampante non riconducibile» dice l’intercettato. «Noi l’abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella con nome e cognome che se vanno a vedere l’account è intestato al presidente della Repubblica e non vorrei che gli rompano le scatole… Lo vedono che è diverso».

Gli investigatori contestano a Calamucci di aver avuto «a disposizione» un «hard disk contenente ottocentomila Sdi», ossia informazioni acquisite dalla banca dati delle forze dell’ordine. «Ottocentomila Sdi, c’ho di là», diceva intercettato, parlando lo scorso gennaio con l’ex poliziotto Carmine Gallo, anche lui arrestato. In un’altra conversazione del novembre 2023, Calamucci avrebbe avuto la preoccupazione di «mettere da parte», ossia trasferire dati, di «sei, sette milioni di chiavette che c’ho io». Aveva una «mole di dati da gestire – scrivono i pm – enorme, pari almeno a 15 terabyte». Lo si legge negli atti dell’inchiesta della Dda di Milano.

Fonte: Il Sole 24 Ore