Inchiesta Toti, torna a gran voce la richiesta del finanziamento pubblico dei partiti. Ecco quanto incassano oggi
«Reintroduciamo il finanziamento pubblico ai partiti» ha detto il viceministro leghista Edoardo Rixi commentando l’inchiesta giudiziaria che ha travolto il sistema politico della Liguria portando agli arresti domiciliari, con l’accusa di corruzione, il governatore Giovanni Toti . Una battuta? No, perché dopo quello che sta accadendo a Genova, si alza la voce di chi chiede di rivedere un sistema introdotto nel 2013 che ha azzerato progressivamente il sostegno dello Stato al sistema dei partiti, costringendoli a cercare altrove le proprie fonti di sostentamento. Cioè, tra i privati. Ma, è stato il ragionamento di Rixi, «se accelerare su un provvedimento necessario può diventare ipotesi di reato solo perché una volta ho incrociato l’imprenditore, allora eliminiamo le cene di finanziamento e quella pessima legge».
I finanziamenti a Toti
Sotto la lente della procura di Genova ci sono proprio i finanziamenti ricevuti da Toti da parte di costruttori, imprenditori marittimi e petrolieri che hanno accompagnato e favorito la scalata dell’ex delfino di Silvio Berlusconi. Donazioni su cui, fin dal 2020, la procura di Genova ha cominciato a indagare con l’ipotesi di finanziamento illecito ai partiti, sulla spinta di operazioni sospette segnalate dall’Ufficio antiriciclaggio di Banca d’Italia.
Attraverso donazioni di singoli e imprese, i comitati di Toti hanno raccolto fondi per circa due milioni. Nel rendiconto del 2022 (ultimo pubblicato sul sito e approvato il 28 marzo del 2023) del Comitato Giovanni Toti-Liguria i contributi in denaro incassati ammontano a 466.532 euro (352.050 da società e 114.482 da persone). L’anno precedente erano stati 159.500. Nel 2020 599mila.
Il primato della Lega: 1,1 milioni dalle società
Nella raccolta fondi dal settore privato è la Lega a fare meglio tra i partiti. Nel 2023, secondo le eleborazioni fatte dal Sole 24 Ore sulla dichiarazioni che le forze politiche devono pubblicare sui propri siti, il Carroccio ha incassato 1,1 milioni di euro da società. Le elargizioni liberali affluite nelle casse del partito guidato da Matteo Salvini, comprese quelle assicurate dagli eletti (deputati, senatori e consiglieri), ammontano complessivamente a 8,83 milioni. Cifra decisamente superiore a quella, nel centrodestra, dell’alleato Fratelli d’Italia (5,09) e di Forza Italia (2,42 milioni): le contribuzioni volontarie per gli azzurri sono arrivate nel 2023, anno della morte di Silvio Berlusconi, a 2,424 milioni (-18,5%). Poco meno di un terzo arriva dalla famiglia del fondatore: centomila euro (somma massima consentitta dalla legge) da parte di ciascuno dei cinque figli, del fratello minore Paolo e di Finivest.
Con il 2xmille Pd in testa
Nell’opposizione il Partito democratico ha raccolto 5,7 milioni di euro da erogazioni di privati ed eletti. Ma il partito della segretaria Elly Schlein è quello che può vantare la cifra più alta arrivata dai contribuenti che hanno destinato il due per mille della propria imposta sul reddito, una forma di finanziamento pubblico indiretto previsto dalla legge del 2013: 8,11 milioni di euro, quasi il doppio del secondo in questa classifica, vale a dire Fratelli d’Italia (5,09 milioni).
Fonte: Il Sole 24 Ore