
Inclusione, merito e benessere i segreti delle aziende vincitrici
Benefit trasversali e attenzione alla genitorialità
Seconda sul podio Biogen Italia, che interpreta il potere della diversità come unicità del contributo che ognuno può portare “in maniera innovativa e insostituibile”. «Merito, equilibrio e cura – racconta Cecilia Masserini, responsabile risorse umane di Biogen Italia – sono il cuore della nostra strategia organizzativa: la nostra azienda crede da sempre che valorizzare la diversità, i talenti e le risorse delle persone consenta di creare un contesto che promuove l’innovazione e ci consente di realizzare la nostra missione: mettere la scienza al servizio dell’umanità».
L’azienda è composta per il 67% di donne e nel leadership team la quota femminile è pari al 60%, una diversità che è un fattore di ricchezza e competitività: «Siamo fermamente legati – dice ancora Masserini – alla convinzione che esista una stretta correlazione tra il benessere dei collaboratori e il loro engagement sul lavoro. Quando le persone sono felici e soddisfatte della propria attività lavorativa, sono più inclini a impegnarsi attivamente nelle loro mansioni e a essere più innovativi. Questo è dovuto al fatto che la soddisfazione sul lavoro porta a una maggiore motivazione intrinseca, un ambiente lavorativo più positivo, una riduzione dello stress, una maggiore propensione alla creatività e all’innovazione, nonché un maggiore engagement. Investire nel benessere delle nostre persone ha un impatto significativo sul successo complessivo dell’organizzazione». Tanto che Biogen ha adottato BPositive, un modello culturale che si basa sulle evidenze neuroscientifiche che dimostrano che la felicità sia una competenza e che come tale possa essere allenata. B-positive mira a creare un ambiente che valorizzi l’approccio di squadra rispetto a quello individuale e a prendersi cura delle singole persone con un approccio olistico per promuovere il benessere di mente, corpo, cuore e cervello. L’azienda in questo approccio ha il potenziale per diventare un ecosistema in cui le persone possano migliorare il loro benessere, aumentare la loro consapevolezza e la loro realizzazione come individui oltre che come professionisti. E uno degli aspetti più cruciali per il benessere è l’equilibrio tra vita privata e professionale.
Biogen offre una serie di benefit trasversali, fruibili sia dalla popolazione maschile sia femminile, tra cui rientrano permessi speciali quali, ad esempio, la possibilità di svolgere orario ridotto al venerdì nel periodo estivo e in quello natalizio, permessi retribuiti per il compleanno, per il volontariato, per la malattia dei figli e “wellness days” – giornate di chiusure aziendali che non vengono conteggiate come ferie ma sono dei permessi retribuiti. Ogni dipendente ha inoltre la possibilità di richiedere quattro settimane di periodo sabbatico retribuito dopo ogni 6 anni di permanenza aziendale.
In aggiunta a quanto previsto dalla legge, l’azienda offre ai neopapà 10 giorni di permesso retribuito per la paternità fruibile entro l’anno di vita, adozione o affido del bambino. Un’attenzione alla genitorialità che si esplicita anche attraverso l’affiancamento di un “maternity buddy”, un collega che tiene informate le neo-mamme durante l’assenza sulle principali iniziative o novità aziendali, e un master sulla genitorialità per tutti i collaboratori con figli da 0 a 18 anni. Un’attenzione che va oltre le mura dell’ufficio e si estende anche a donne in difficoltà: a livello europeo Biogen ha partecipato al programma Tent tramite il progetto Sunflower, un’iniziativa pan-europea del Tent partnership for refugees focalizzata sull’inclusione economica delle donne ucraine rifugiate in Europa attraverso un miglior accesso all’occupazione.
Policy gender neutral
Certificare il proprio impegno con indicatori concreti, per poterlo misurare e continuare a migliorare è l’approccio di SC Johnson, che è entrata nella classifica Best workplaces for women e ha anche ottenuto la Certificazione per la parità di genere. «Più della metà delle nostre persone – spiega Serena Colombo, direttore risorse umane South Europe – sono donne, a tutti i livelli dell’organizzazione; nel comitato di direzione le donne sono la stragrande maggioranza: questo non è frutto dell’applicazione di quote rosa, ma di un ambiente attento che premia merito e risultati. Essere un multinazionale familiare aiuta a rendere questi valori vicini, praticabili e vissuti in tutte le tante iniziative e decisioni, piccole e grandi, che vengono prese e realizzate ogni giorno». E quando le persone sono libere di portare “il loro vero sè” in azienda e si sentono apprezzate per quello che sono. Ascoltate e valorizzate lavorano meglio, da sole ma soprattutto in team perché sanno di poter contare sul reciproco rispetto. «Sentirsi coinvolte e responsabili del successo dell’azienda – precisa – ha innegabili rispercussioni positive sulla performance individuale e collettiva. In SCJ le iniziative proposte e realizzate per mantenere alto il nostro tasso di felicità e di engagement si moltiplicano e trovano terreno fertile grazie a un dialogo continuo che cerca di cogliere quali sono i reali interessi delle persone».
Fonte: Il Sole 24 Ore