Incognita socialisti sui commisssari chiave

Incognita socialisti sui commisssari chiave

BRUXELLES – Volge al termine il ciclo di audizioni parlamentari dei commissari designati nella nuova Commissione europea. Finora il percorso è stato scorrevole, ma la prossima settimana sarà decisiva. A ridosso delle audizioni dei candidati più delicati, i socialisti rumoreggiano, mettendo in forse la maggioranza che ha garantito la fiducia alla presidente Ursula von der Leyen. Sono pronti a scombussolare gli equilibri europei mentre a Washington si appresta a governare Donald Trump?

Cominciamo dal caso di Olivér Várhelyi, il candidato nazionalista ungherese a cui è stato affidato il portafoglio della salute. La sua audizione di mercoledì sera ha provocato dubbi, tanto che i deputati hanno deciso di porgli ulteriori domande, questa volta per iscritto. I deputati (soprattutto della sinistra) lo hanno interrogato sul diritto all’aborto e sui diritti delle donne. L’uomo politico ha inviato ieri le risposte ai quesiti. Sta ora ai parlamentari decidere il suo destino.

In precedenza, il benestare ai candidati è giunto rapidamente. L’unico caso un po’ più complicato è stato quello della commissaria designata all’ambiente, la popolare svedese Jessika Rosswall. Sono state necessarie trattazioni di 24 ore tra le forze politiche, ma poi è arrivato il via libera. Secondo voci non confermate, esponenti della sinistra avrebbero chiesto tra le altre cose rassicurazioni in campo ambientale (e sulla presenza di un loro rappresentante nel gabinetto della commissaria).

Sono previste martedì prossimo le audizioni dei quattro vicepresidenti: l’Alto Rappresentante, la liberale estone Kaja Kallas; la commissaria alla concorrenza, la socialista spagnola Teresa Ribera; il commissario al mercato interno, il liberale francese Stéphane Séjourné; e il commissario alla coesione, il conservatore italiano Raffaele Fitto. Negli ultimi giorni, il socialista francese Raphaël Glucksmann ha avvertito che il suo gruppo non potrà approvare rebus sic standibus la candidatura italiana.

Senza i socialisti, la maggioranza europeista che sostiene la Commissione europea della signora von der Leyen verrebbe meno: liberali e popolari non avrebbero i voti sufficienti per dare il via libera a Raffaele Fitto. Finora la premessa sull’andamento delle audizioni era che i tre partiti avrebbero sostenuto tutti i candidati per evitare di mettere a rischio i propri rappresentanti. Non per altro le quattro principali audizioni si terranno lo stesso giorno.

Fonte: Il Sole 24 Ore