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Inedita New York, esplorazioni a pelo d’acqua
«E come voi vi sentite ricreare dalla letizia del fiume e del flusso luminoso, così mi sentii ricreato anche io»: per vivere lo stesso giubilo di Walt Whitman in Crossing Brooklyn Ferry – poema uscito nella seconda edizione di Leaves of Grass nel 1856 – trovatevi di buon mattino al Midtown Terminal all’altezza di E 34th Street. Da qui potete iniziare un entusiasmante giro a bordo di un traghetto lungo l’East River, rimbalzando da una sponda all’altra e osservando «il traffico navale di Manhattan a nord e a ovest, le colline di Brooklyn a sud e a est, le isole, grandi e piccole». E scoprirete che, in una città sempre più costosa, bastano 4 dollari per cambiare totalmente prospettiva su New York: non da altezze vertiginose, ma a pelo d’acqua. Una manna per i viaggiatori, ma anche per molti newyorchesi, che preferiscono questo efficiente servizio di navigazione per spostarsi in città e per raggiungere il luogo di lavoro.
Da Williamsburg a Brooklyn
Sul sito ferry.nyc trovate le rotte complete per organizzare il vostro itinerario lungo il waterfront, rigorosamente seduti sul ponte superiore. Scendete a Williamsburg, tra stilisti emergenti e specialty coffee, prima di proseguire per DUMBO, fermata imprescindibile per un picnic con un lobster roll di Luke’s sul prato di Brooklyn Bridge Park, circondati dalle famiglie locali, per un gelato al burro di arachidi e noci pecan da OddFellows o per un pantagruelico brunch nel weekend da Westville, a pochi minuti dal molo. Da Brooklyn potete di nuovo attraversare l’East River e sbarcare al Corlears Hook Terminal, ideale per perlustrare a fondo il Lower East Side, Bowery e Chinatown (ricordatevi che il pastrami più buono del mondo, quello di Katz’s, non è distante).
Da Staten Island a Little Island
La St. George Route collega invece Staten Island con la sponda ovest di Manhattan. Da Battery Park navigate lungo l’Hudson, costeggiando il West Village e Chelsea e scendete al molo 79, all’altezza della 39ma strada. A questo punto, può essere una buona idea tornare verso sud utilizzando la High Line – il parco creato lungo i binari in disuso della ferrovia sopraelevata che si conferma una delle passeggiate più romantiche e rigeneranti che possiate fare (e che Whitman avrebbe molto amato) – fino al suo capolinea, esattamente sopra il Whitney Museum. Lì c’è tempo fino al 16 ottobre per vedere la Biennale 2022, Quiet as It’s Kept, mostra collettiva di 63 artisti che riflette sulla complessità e le contraddizioni dell’esperienza americana di oggi (se invece sarete in città dopo il 19 ottobre, non perdete Edward Hopper’s New York). Dalla terrazza del museo potete cogliere, proprio di fronte a voi, tutta la bizzarra bellezza di Little Island, oasi galleggiante sul fiume Hudson: quest’isola artificiale, sospesa su 132 tulipani di cemento, è una delle novità post pandemia di New York: si passeggia attraverso un giardino – cangiante in base alle stagioni – di fiori, piante ed alberi rari, e ci si siede nell’anfiteatro con vista sul New Jersey, per assistere ai tanti spettacoli e concerti in programma (da prenotare su littleisland.org).
Alla scoperta di Governors Island
A proposito di isole, ce n’è un’altra un po’ più grande (70 ettari) che vi consentirà di fuggire dalla concrete jungle, la giungla di cemento, abbassare i ritmi e vivere un’esperienza singolare e inaspettata. Si parte dal Battery Maritime Building (lo stesso che ospita anche Casa Cipriani), alla punta estrema di Wall Street, e in soli 5 minuti si sbarca a : già quartier generale della US Army e poi della Guardia Costiera, l’ex base militare dove nel 1988 si incontrarono Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev è stata restituita alla città e riaperta al pubblico nel 2005. Ma è solo negli ultimi anni che sta diventando una delle nuove destinazioni più amate dai newyorchesi in cerca di un rifugio all’insegna della quiete e del benessere, stando ad esempio immersi in una delle infinity pool riscaldate (ma non troppo) di QC NY, la prima struttura su suolo americano del gruppo italiano QC Terme, che qui ha recuperato le storiche e bellissime caserme in mattoncini rossi. Scegliete una delle formule di ingresso giornaliere, prenotate un trattamento o rilassatevi nelle saune interne, se potete, trascurando l’andirivieni di persone (e di spritz) poco avvezze all’etichetta. Ordinate anche voi un aperitivo, comodamente adagiati sui lettini esterni con vista sulla silhouette di Lower Manhattan. Sull’isola ci sono molte cose da fare: si può affittare una bicicletta (scaricate l’app citibike) per esplorare le case d’epoca e i parchi, tra cui un meraviglioso campo di lavanda, fare birdwatching, giocare a pétanque, partecipare a una delle attività culturali e artistiche. Oppure semplicemente indulgere al tropical vibe di Gitano, il Beach Club (nuovo anche lui) dove ordinare un perfetto spicy mezcal margarita. L’ultimo traghetto che vi riporta a Wall Street è alle 22 (alle 23 nei weekend) ma c’è anche l’opportunità (consigliatissima) di trascorrere la notte sull’isola: è il glamping di Collective Retreats, con tende ultra comfort per dormire sotto le stelle e svegliarvi come se foste nella savana, ma con di fronte una giungla di cemento. Al tramonto ci si rilassa intorno al fuoco con una birra artigianale, prima di una grigliata argentina con carni (e verdure) provenienti da fattorie locali, con Lady Liberty sullo sfondo. C’è un altro modo per salutarla da molto vicino: dalla Liberty Landing Marina, a Jersey City, ci si muove per un adrenalinico tour della baia, compreso un passaggio sotto il Ponte di Brooklyn, in sella a una potente moto d’acqua. Molto meno understated del ferry, ma decisamente divertente. Questo no, Whitman non l’avrebbe approvato.
Fonte: Il Sole 24 Ore