Infiltrazioni ‘ndrangheta negli appalti Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026

Infiltrazioni ‘ndrangheta negli appalti Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026

Nelle relazionni della Direzione investigativa antimafia si legge che «le consorterie mafiose attive nel Nord Italia», in particolare quelle di ’ndrangheta, «registrano negli ultimi tempi un rilevante aumento, dovuto al tessuto imprenditoriale più sviluppato rispetto a quello meridionale e finalizzato al controllo dei settori economici più redditizi, con particolare riguardo all’aggiudicazione di appalti pubblici e privati, subappalti, forniture di beni e servizi, soprattutto nel contesto attuale di ripresa economica stimolata dagli ingenti investimenti strutturali del Pnrr e da quelli legati allo svolgimento delle prossime Olimpiadi».

Gli Arena: dalla cocaina agli appalti ferroviari

Non è la prima volta che le Autorità individuano le espansioni economiche degli Arena, già tra i leader globali del traffico di cocaina. Si pensi che un’inchiesta di giugno scorso ha svelato come la ’ndrangheta avesse infiltrato le attività della Fondazione Arena di Verona.

Secondo le indagini, una rete di imprese legate alle cosche Grande Aracri di Cutro e Arena-Nicoscia avrebbe ottenuto appalti per il montaggio e lo smontaggio di scenografie e palchi, emettendo fatture gonfiate per arricchire le organizzazioni criminali. A novembre scorso, invece, la Guardia di finanza ha arrestato otto persone tra Verona e Lodi, con sequestri per 2,5 milioni: la cosca degli Arena-Nicoscia era riuscita a infiltrarsi negli appalti ferroviari, utilizzando imprese collegate per ottenere commesse pubbliche e riciclare denaro sporco.

In questo contesto, dunque, l’azione preventiva svolta dalla Struttura antimafia del Viminale gioca un ruolo strategico e innovativo, anche se allo stato solo per gli appalti Milano-Cortina e per i lavori di ricostruzione post terremoti.

Lo screening, infatti, è preventivo, cioè è svolto prima ancora che le aziende possano partecipare alle commesse. Ciò permette di stringere il cerchio degli esecutori a quelle realtà imprenditoriali che rispettano i requisiti antimafia e che finiscono in una white list di operatori affidabili, su base nazionale, utilizzabili per ulteriori commesse pubbliche. La strategia antimafia, però, va anche oltre considerato che comunque la Struttura svolge ispezioni periodiche anche sui cantieri già assegnati.

Fonte: Il Sole 24 Ore