Influencer, regole Agcom per circa 2mila soggetti
Gli influencer “rilevanti”, quelli cioè da sottoporre a specifiche regole di condotta messe nero su bianco da Agcom in uno specifico Codice di condotta, dovranno avere almeno 500mila follower per singola piattaforma. O anche un milione di visualizzazioni mensili. Si parla di una platea di circa 2mila soggetti.
Nuove soglie
A quanto ricostruito dal Sole 24 Ore sono queste le nuove soglie previste dall’Autorità per circoscrivere l’ambito di applicazione del Codice di condotta arrivato sul tavolo dei commissari lo scorso 26 novembre e che, con il voto contrario della sola commissaria Elisa Giomi, ha avuto l’ok del Consiglio. Quel Codice adesso sarà sottoposto a consultazione, che si concluderà a gennaio, come la nuova soglia per gli influencer rilevanti («abbassata» ha dichiarato Agcom in una nota) contenuta nelle Linee guida approvate lo scorso gennaio e volte a garantire il rispetto da parte degli influencer del Testo unico sui servizi di media audiovisivi.
Influencer marketing in crescita
Si tratta di regole che promettono di ridefinire i comportamenti dei creator, promuovendo pratiche più virtuose e prevenendo comportamenti scorretti in un mercato che è stato colpito dalla vicenda del Pandoro-gate che ha visto protagonista l’influencer per eccellenza, Chiara Ferragni. Una vicenda, quest’ultima, che si trascina, anche nell’immaginario, pur non avendo, nei fatti, impattato granché sulla tenuta del mercato se è vero quanto ha certificato Upa e cioè che gli investimenti a fine 2024 toccheranno quota 352 milioni di euro, in aumento del +9% sul 2023.
Obblighi per influencer rilevanti
Agli influencer rilevanti è chiesto così di attenersi a determinate regole in materia di trasparenza sulla pubblicità (e per chi contravviene le sanzioni vanno da 10 a 250mila euro); obblighi di tutela dei minori (qui per chi sbaglia le multe sono da 30mila a 600mila euro); obblighi di trasparenza societaria; obblighi in chiave di pluralismo e non discriminazione.
Una delle principali novità all’interno del Codice di condotta (come anticipato sul Sole 24 Ore del 26 novembre) è l’obbligo di iscriversi a un registro ufficiale. Oltre a questo, per chi usa filtri scatterà l’obbligo di segnalare il fatto che i contenuti siano modificati, negli hashtag o attraverso diciture ad hoc.
Fonte: Il Sole 24 Ore