Intelligenza artificiale, ecco cosa c’è nel Ddl del governo oggi in Cdm
Il disegno di legge del governo sull’Intelligenza artificiale è atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri, che si riunirà nel pomeriggio di martedì 23 aprile. Il provvedimento, a quanto si è appreso, è all’ordine del giorno della riunione tecnica preparatoria che si terrà questa mattina. Secondo l’ultima versione del testo del provvedimento sull’intelligenza artificiale, entro dodici mesi con uno o più decreti legislativi il governo dovrà adeguare la normativa nazionale al regolamento europeo recentemente approvato, l’Ai Act.
Tra le misure attese sul tavolo dell’esecutivo, una riguarda l’ambito fiscale: il governo si appresta a varare una revisione del regime delle imposte sui redditi Irpef e Ires. Lo strumento è un decreto legislativo. Con il provvedimento, secondo quanto si apprende, prende il via una prima attuazione della delega fiscale per i redditi da lavoro autonomo, dipendente, redditi agrari e redditi diversi.
Intelligenza artificiale: il compromesso sulla tutela del copyright
Tornando al tema dell’intelligenza artificiale, come spiegato sul Sole 24 Ore del 12 aprile, sulle regole per il copyright si delinea un compromesso. La versione che sarebbe emersa da un confronto tra il Dipartimento per l’informazione e l’editoria e il Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio stabilisce che «l’inserimento» di opere protette ai sensi della legge sul diritto d’autore del 1941 «in dataset o altre forme di organizzazione di dati da utilizzarsi per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale e l’utilizzo tramite sistemi di intelligenza artificiale anche generativa, sono consentite in conformità con gli articoli 70 ter e 70 quater». Il primo di questi due articoli della legge sul diritto d’autore, il 70 ter, consente agli organismi di ricerca di estrarre e riprodurre testi e dati per scopi scientifici. Il secondo, il 70 quater, prevede il meccanismo dell’opt out vale a dire l’estrazione di testo e di dati è consentita quando l’utilizzo delle opere e degli altri materiali non è stato espressamente riservato dai titolari dei diritti. Secondo i tecnici che vi hanno lavorato, questa formulazione riduce i rischi di entrare in conflitto con quelle che sono competenze dirette della Commissione europea sulla base della direttiva copyright e sarebbe conforme al Regolamento Ue sull’intelligenza artificiale (Ai Act), anticipando anzi l’entrata in vigore delle tutele da questo previste.
Il Fondo pubblico
Come anticipato sul Sole 24 Ore del 10 aprile, il disegno di legge prevede un fondo di 148 milioni in due anni consentirà allo Stato, attraverso il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza, di sottoscrivere azioni dei fondi di Cdp Venture capital per il sostegno a start up attive nell’Ia oppure in altri settori di frontiera come il quantum computing, la cybersecurity e il 5G.
Il miliardo di Cdp Venture
Nel frattempo, come già noto, nel suo piano industriale Cdp Venture ha pianificato per l’Ia un intervento da 1 miliardo, diviso in varie linee di azione compreso il possibile sostegno a un modello italiano di Ia generativa.
Fonte: Il Sole 24 Ore