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Intelligenza artificiale, Netflix & Co. convocati dal Mic per i contratti degli artisti
Il tema dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle produzioni audiovisive e delle relative tutele contrattuali per i lavoratori del settore – artisti, sceneggiatori e via dicendo – approda ufficialmente sul tavolo del ministero della Cultura.
A quanto verificato dal Sole 24 Ore il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, ha convocato per il 4 marzo le piattaforme dopo l’allarme lanciato a più riprese da alcune associazioni di artisti e agenti.
L’ultima lettera, in ordine di tempo, era stata inviata a metà dicembre da Unita, Lara e Asa per esprimere preoccupazione, come riportato testualmente, «riguardo alla crescente richiesta da parte dei produttori di ottenere la cessione indiscriminata dei diritti agli attori per l’utilizzo di intelligenza artificiale nelle produzioni audiovisive».
A essere convocati dal sottosegretario al Mic sono stati Netflix, Amazon, Disney, Paramount e Warner Bros. Discovery. Questo novero comprende anche realtà non oggetto di segnalazione, ma la volontà del Mic a quanto risulta sarebbe quella di imbastire un ragionamento complessivo, andando al di là dei singoli casi.
Oltre alla lettera delle tre associazioni l’Sos di artisti, agenti, sceneggiatori era stato circostanziato mostrando quanto riportato all’interno di contratti proposti da alcune piattaforme di videostreaming. Dove si legge ad esempio che «La Società può utilizzare tecnologie digitali ai fini della creazione e dell’utilizzo di una o più repliche digitali della voce e/o immagine dell’Interprete». Poi: «Le Repliche Digitali potranno essere utilizzate in qualsiasi scena del Programma, a prescindere dal fatto che tali scene siano state precedentemente interpretate dall’Interprete e/o siano incluse nel copione».
Fonte: Il Sole 24 Ore