Intelligenza artificiale, una rivoluzione cognitiva

La prestigiosa rivista scientifica Nature ha appena pubblicato un articolo intitolato “The case for human-AI interaction as System 0 thinking”. Chi scrive, insieme a un team di ricercatori (Marianna Ganapini, Enrico Panai, Mario Ubiali), sono tra gli autori che affrontano il complesso argomento della relazione essere umano-AI, utilizzando un punto di vista multidisciplinare.

L’articolo propone una nuova teoria su come l’intelligenza artificiale stia cambiando il modo in cui pensiamo e prendiamo decisioni. Sosteniamo che l’interazione tra esseri umani e sistemi di AI avanzati stia creando un nuovo sistema cognitivo, che chiamiamo “Sistema 0”.

La teoria di Kahneman

Per capire il concetto di Sistema 0 è utile fare un passo indietro e ricordare la teoria dei due sistemi di pensiero proposta dal Premio Nobel Daniel Kahneman. Secondo Kahneman le persone per prendere decisioni e affrontare i problemi utilizzano due diversi sistemi cognitivi: il Sistema 1, caratterizzato da pensiero rapido, intuitivo e automatico, e il Sistema 2, che rappresenta un pensiero più lento, analitico e riflessivo.

Il Sistema 0 si riferisce alla capacità dell’AI di svolgere compiti cognitivi complessi in modo autonomo e indipendente dalla nostra mente biologica. Questi compiti includono la gestione di grandi quantità di dati, l’elaborazione di informazioni e la produzione di decisioni o suggerimenti su base algoritmica. Tuttavia, a differenza del Sistema 1 e del Sistema 2 che sono incarnati, il Sistema 0 è esterno al nostro corpo, è inorganico e non possiede capacità intrinseche di dare significato alle informazioni che elabora. Questo significa che l’AI può analizzare e generare risposte senza realmente comprendere il contenuto su cui lavora, lasciando agli esseri umani il compito di interpretare e attribuire significato ai risultati ottenuti.

Un sistema che pre-elabora le informazioni

Questo livello di interazione tra essere umano e AI è quindi visto come un fondamento su cui si basano sia il pensiero intuitivo (Sistema 1) che quello analitico (Sistema 2). In altre parole, il Sistema 0 fornisce agli umani un supporto cognitivo che prepara le informazioni in modo più efficiente, ma che richiede ancora l’intervento umano per l’interpretazione e la decisione finale. Immaginate di avere un assistente invisibile che costantemente filtra, organizza e presenta informazioni in modo da renderle più facilmente comprensibili e utilizzabili. Questo assistente non solo fornisce dati, ma li pre-elabora in base alle nostre preferenze e necessità. Siamo però noi che alla fine dovremmo prendere la decisione finale. Il rischio è quello di accettare passivamente i risultati prodotti dall’AI, senza metterli in discussione, portando così a un’erosione delle nostre abilità di ragionamento personale.

Fonte: Il Sole 24 Ore