Inter e Milan, ecco cosa rischiano dirigenti e giocatori

Dalle lettura delle 568 pagine dell’ordinanza con le misure cautelari disposte dal Gip Domenico Santoro emergono scenari inquietanti sullo stato dei rapporti tra i club milanesi e le frange più estreme del tifo trasformatesi in vere e proprie associazioni a delinquere, con tanto di connessioni con la criminalità organizzata di stampo mafioso. Uno scenario in cui l’Inter, il Milan e i loro tesserati e dirigenti sono sottoposti a pressioni indebite e di fatto a minacce costanti per soddisfare la sete di guadagni illeciti di queste ultime.

Posto come hanno ribadito gli inquirenti che le due società sono da reputarsi come parti lese e che non si indagati tra le loro fila, è anche vero che potrebbero comunque ripercussioni di carattere sportivo e/o amministrativo.

La procedura di prevenzione

Nell’ordinanza del gip, a proposito delle indagini avviate in diversi filoni soprattutto negli anni 2019 e 2020, si evidenzia come «la società interista si trovi in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo». Una situazione che «ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)». Tanto da far dire al procuratore di Milano Marcello Viola che «dovremo valutare se ci sono delle criticità e con la collaborazione delle società come risolverle».

In effetti, parallelamente all’indagine è stato avviato dal Tribunale milanese un «procedimento di prevenzione», di norma promosso dalla Sezione speciale in presenza di una contestuale richiesta di amministrazione giudiziaria nei confronti dell’azienda coinvolta, come avvenuto, di recente, per realtà della logistica, della vigilanza privata e della moda.

Il commissariamento dei due club o di rami aziendali tuttavia è una misura estrema e al momento non è stata neppure presa in considerazione. Piuttosto gli inquirenti intendono verificare se Inter e Milan abbiano fatto tutto il possibile per sottrarsi alle pressioni indebite degli ultrà e se permangono carenze – come quelle portate alla luce dall’indagine in corso – nella gestione di alcune attività, in particolare, legate alla vendita dei biglietti e all’accesso allo stadio. Carenze tali da pregiudicare da un lato la piena autonomia del club e dall’altro lato la sicurezza degli altri spettatori. Inter e Milan, ad ogni modo, si sono immediatamente resi disponibili a collaborare con la Procura e i suoi consulenti per migliorare i propri standard organizzativi.

Fonte: Il Sole 24 Ore