Internet via satellite: Starlink favorita nella gara in Lombardia

Internet via satellite: Starlink favorita nella gara in Lombardia

I piani di Starlink per portare la banda ultralarga con il satellite nelle aree remote del Paese partono dalla Lombardia. Già oggi infatti, a quanto risulta al Sole 24 Ore, sarà pubblicato l’avviso di una gara pubblica.

È utile, a questo punto, fare chiarezza sui progetti in campo. Il maxi-contratto in discussione da 1,5 miliardi, di cui ha riferito l’agenzia americana Bloomberg, coinvolge direttamente la Difesa ed è da mesi sotto l’osservazione dei servizi di intelligence. Su un altro piano va avanti il confronto con il governo che potrebbe portare al coinvolgimento di Starlink, l’unità di business per internet via satellite che è una costola di Space X, nella copertura delle aree più remote del Paese. In questo caso il dialogo procede con il Dipartimento per la trasformazione digitale (Ditd) di Palazzo Chigi che fa capo al sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.

Proprio oggi dovrebbe essere pubblicato un avviso della Regione Lombardia (tramite Aria spa) per testare «l’utilizzo di reti space-based per la fornitura di capacità di backhauling satellitare in sinergia con quelle terrestri nelle aree a difficile connettività». Il Ditd (che finanzierà con 5 milioni) e la Regione (con 1,5 milioni) hanno dato mandato ad Aria di selezionare i fornitori tramite gara e, anche se non sarà l’unico pretendente, si può già scommettere sulla partecipazione della società di Elon Musk.

L’annuncio di una sperimentazione «con Starlink e altri operatori per l’integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti» lo aveva dato a questo giornale proprio il sottosegretario Butti in un’intervista lo scorso 15 ottobre. A distanza di pochi giorni il nome di Space X compariva nelle carte dell’inchiesta Sogei nella quale risulta indagato Andrea Stroppa, referente italiano di Musk per l’Italia. Il polverone mediatico sull’inchiesta, in cui comparivano stralci sui dialoghi di Stroppa con l’ex capitano di fregata Angelo Antonio Masala e si faceva riferimento a un’audizione con la Difesa per presentare le potenzialità di Starlink in ambito militare e diplomatico, non sembrano avere intaccato le discussioni per l’uso civile nelle aree remote, incluse in prospettiva quelle del Pnrr. Infatti su questo versante, come anticipato sul Sole 24 Ore dello scorso 20 novembre, se ci sarà il via libera Ue, i numeri civici che a fronte dei ritardi degli aggiudicatari (Open Fiber in primis) sono stati esclusi dalla gara “Italia a 1 Giga” del Pnrr – 155mila per ora, e forse altri 450mila quando in primavera sarà ridiscusso il Pnrr – potranno essere messi a gara tra gli operatori satellitari, ancora una volta con la Starlink di Musk in primo piano.

Per tornare invece alle possibili applicazioni militari e per i contesti critici, i riflettori ora sono puntati sul Ddl governativo per la space economy all’esame della Camera e in particolare sull’articolo 25, apparso a più di un addetto ai lavori come un varco aperto per i satelliti in orbita bassa della statunitense Space X. Si prevede la costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, usando sia satelliti sia costellazioni in orbita geostazionaria, media e bassa, gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti non solo alla Ue ma anche all’Alleanza atlantica (come gli Usa).

Fonte: Il Sole 24 Ore