Intesa fa efficienze sulla previdenza complementare: fondo unico con 12 miliardi di patrimonio

Nel gruppo Intesa Sanpaolo arriva un fondo pensione unico che riunirà i due fondi di Ca’ de Sass, quello a prestazione definita e quello a contribuzione definita, e il fondo storico di Cariplo. Si tratta di un’operazione che ha l’obiettivo di raggiungere una sempre maggiore efficacia operativa ed efficienza di costi. Complessivamente la nuova realtà che vedrà la luce nel 2027, al termine del procedimento di integrazione, gestirà un patrimonio complessivo di circa 12 miliardi di euro con più di 130mila iscritti. Il gruppo ha infatti raggiunto con i sindacati l’accordo con Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin che porta alla costituzione di un unico, grande fondo pensione.

La nuova entità sarà organizzata in due sezioni, una opererà in regime di contribuzione definita, l’altra in regime di prestazione definita e terrà conto dei regimi di provenienza degli iscritti, delle garanzie delle prestazioni e delle previsioni patrimoniali. L’integrazione avverrà attraverso il trasferimento collettivo, con piena continuità delle prestazioni e delle garanzie e nel rispetto della normativa di legge e previsioni degli istituti di provenienza.

Per il coordinatore Fabi nel gruppo Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio «questa operazione è in linea e coerente con gli orientamenti della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione. È un accordo storico finalizzato a dare sempre maggiore efficacia operativa, efficienza di costo e maggiori servizi a vantaggio di tutti gli iscritti» commenta». Simona Ortolani, segretaria responsabile Uilca del gruppo aggiunge che “l’unificazione dei fondi pensione è uno dei temi negoziali alla base della costruzione, nel tempo, di un ampio e articolato sistema di welfare dedicato alle lavoratrici e ai lavoratori del Gruppo e alle loro famiglie. Oggi finalmente si completa un virtuoso percorso di valorizzazione della previdenza complementare che ha avuto inizio dapprima con la costituzione iniziale di due Fondi “unici” e successivamente con la definizione del percorso di ulteriore aggregazione fra i due Fondi e l’ingresso del Fondo Cariplo».

Fonte: Il Sole 24 Ore