Intesa Sanpaolo alza i target dopo un semestre da 4,8 mliliardi di utile

Intesa Sanpaolo alza i target dopo un semestre da 4,8 mliliardi di utile

 (Il Sole 24 Ore Radiocor)Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre dell’anno con numeri migliori delle attese e rivede al rialzo le prospettive di redditività per il 2024 e il 2025. Nel periodo gennaio-giugno l’istituto guidato dall’a.d. Carlo Messina ha registrato un utile netto di 4,77 miliardi, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel solo secondo trimestre il risultato è aumentato del 7,1% a 2,47 miliardi a fronte dei circa 2,3 miliardi previsti dagli analisti. Tornando al semestre, i proventi operativi netti sono migliorati del 9,6% a 13,6 miliardi, con interessi netti a 7,9 miliardi (+16,2%) e commissioni nette a 4,6 miliardi (+6,9%). Stabili (-0,1% a 5,2 miliardi) i costi operativi, per un rapporto cost/income migliorato al 38,3%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è al 13,5 per cento.

Target rivisti al rialzo, «da quantificare» ulteriore distribuzione a soci

Numeri che consentono alla banca di avere ora «una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 oltre gli 8,5 miliardi» rispetto alla stima precedente che parlava di «oltre 8 miliardi». Confermata, invece, la previsione di «un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023», frutto di un payout al 70%. Il cda ha poi «ravvisato un acconto dividendi cash, da distribuire a valere sui risultati del 2024, di circa 3 miliardi di euro e la delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 31 ottobre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2024, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2024 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2024». Possibili novità comunque in arrivo anche sulla remunerazione dei soci nell’anno in corso, dato che una «ulteriore distribuzione per il 2024» è «da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali». Quest’anno la banca vede «una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti (attesi a circa 15,5 miliardi di euro) e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory».

Tornando ai dati di bilancio, Intesa rivendica il «significativo ritorno cash per gli azionisti», spiegando che nel semestre sono stati maturati 3,3 miliardi di dividendi, che si aggiungono al buyback da 1,7 miliardi avviato a giugno. Messina ricorda inoltre che il Cet 1 al 13,5% è già al netto della «completa esecuzione del buyback di 1,7 miliardi in corso» nonché delle cedole maturate, e sottolinea che «il significativo eccesso di capitale ci mette nelle condizioni di valutare con flessibilità ulteriori distribuzioni di risorse agli azionisti». Proseguendo nell’analisi del conto economico, nel secondo trimestre le rettifiche su crediti sono pari a 318 milioni dai 236 milioni del primo trimestre 2024 e dai 367 milioni del secondo trimestre 2023. Quanto agli aggregati patrimoniali, i finanziamenti verso la clientela sono pari a 422 miliardi -1,9% dal 31 dicembre 2023 e -3,7% da giugno 2023. Il complesso dei crediti deteriorati ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 4,76 miliardi, in diminuzione del 4,5% rispetto da fine 2023. L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo (1% e 1,9% considerando la metodologia adottata dall’Eba). Le attività finanziarie della clientela sono pari a 1.353 miliardi, +3,7% rispetto e +8,1%. La raccolta diretta bancaria ammonta a 590 miliardi (+2,1% e +6,1%), la raccolta diretta assicurativa è pari a 172 miliardi (-0,5% e -1,3%), la raccolta indiretta a 757 miliardi (+5,1% e +9,5%), con risparmio gestito a 456 miliardi (+3,1% e +4,5%), nuova produzione vita a 8,4 miliardi di euro e raccolta amministrata 301 miliardi (+8,3% e +18%). Sul fronte infine dei risultati delle singole divisioni, la Banca dei Territori ha chiuso il semestre con un utile in aumento del 2,3% a 1,3 miliardi, Imi Cib con 915 milioni (+7,5%), le controllate estere con 687 milioni (+1,3%), il Private banking con 793 milioni (+13,1%), l’Asset management con 305 milioni (+17,3%) e l’Insurance con 462 milioni (-3,1%).

Esposizione a Russia scende ancora, allo 0,1% dei crediti

L’esposizione alla Russia «è in ulteriore riduzione, diminuita di circa l’86% (oltre 3,1 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo». Lo comunica l’istituto, precisando che «i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2». Nel dettaglio, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 440 milioni, di cui 430 miliardi verso clientela, al netto di 800 milioni euro di garanzie di Export Credit Agencies, mentre quella on-balance delle controllate è pari a 890 milioni, di cui 100 verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 60 milioni, verso banche, per Pravex Bank in Ucraina. L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 240 milioni.

Messina: semestre da leader, affronteremo cambio scenario tassi

Messina ha commentato i risultato sottolineando che «nel primo semestre del 2024 Intesa Sanpaolo si conferma leader a livello europeo, una banca in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da: elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio». Nel periodo, ha rilevato, la banca ha effettuato erogazioni a medio e lungo termine oltre i 20 miliardi. «Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese al 30 giugno 2024 ha raggiunto oltre 1.353 miliardi – ha proseguito – e le risorse destinate alle nostre persone che lavorano in Italia nel 2023 sono state superiori ai 6 miliardi». «Le famiglie italiane e le nostre Fondazioni azioniste nel 2023 hanno percepito oltre 2 miliardi di euro come dividendi», ha rivendicato ancora l’a.d., aggiungendo che «nel 2023 siamo stati i primi contribuenti per imposte sul reddito contabilizzate nel Paese e nel primo semestre 2024 le imposte per Intesa Sanpaolo sono pari a 3,1 miliardi». Messina ha ammesso che «il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione», precisando che l’istituto potrà «affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese, in crescita nel semestre di 48 miliardi». «Siamo i primi nell’Eurozona nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto ai ricavi», ha concluso, rimarcando infine «il flusso ai minimi storici degli Npl», che «porta il costo del rischio annualizzato a 26 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture».

Fonte: Il Sole 24 Ore