Invalsi, alle superiori migliorano gli apprendimenti. La dispersione implicita crolla al 6,6%

Primi segnali positivi per la scuola italiana. Seppur accompagnati dalle solite ombre. Migliorano le percentuali di studenti che escono dal nostro sistema di istruzione con un livello di competenze adeguato in italiano e matematica. Restiamo tuttavia distanti dai valori pre Covid, tranne che per l’inglese dove li abbiamo raggiunti, e in alcuni casi addirittura superati. È questa la fotografia scattata dal rapporto Invalsi 2024, illustrato alla Camera, dal presidente dell’Istituto, Roberto Ricci, affiancato dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara.

Le prove

Quest’anno le prove hanno coinvolto oltre 12.000 scuole per un totale di circa 1 milione di alunne e alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado. Le rilevazioni si sono svolte regolarmente su tutto il territorio nazionale con percentuali di partecipazione prossime al raggiungimento di tutta la popolazione studentesca coinvolta. Ma vediamoli nel dettaglio i risultati.

Bene alla primaria, ma ancora troppe differenze al Sud

In II primaria, dal 2023 al 2024, emerge una diminuzione della quota di alunni e alunne che raggiunge almeno il livello base previsto in italiano (69% nel 2023; 67% nel 2024), mentre in matematica si osserva una lieve ripresa dal 2023 al 2024 (64% nel 2023; 67% nel 2024). In V primaria, invece, sia in italiano (74% nel 2023; 75% nel 2024) sia in matematica (63% nel 2023; 68% nel 2024) aumenta la quota di allievi e allieve che raggiunge il livello base e addirittura in matematica supera la percentuale del 2022 (66%). Buone notizie anche per quanto riguarda l’inglese, sia nella prova di reading (87% nel 2023; 95% nel 2024) sia di listening (81% nel 2023; 86% nel 2024) che registra una crescita della quota di alunne e alunni che raggiunge il prescritto livello A1. Nella scuola primaria si riscontra ancora una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Inglese Listening. Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi.

Alle medie ancora non c’è ancora un’inversione di tendenza

Gli esiti registrati nella scuola secondaria di primo grado nel 2024, come era avvenuto nel 2023, confermano che si è fermato il calo in italiano e matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, tuttavia non si evidenzia ancora un’inversione di tendenza (rispettivamente in italiano dal 62% del 2023 si è passati al 60% del 2024, mentre in matematica nel 2023 e nel 2024 il dato è rimasto stabile al 56%). Gli esiti di inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento (rispettivamente in inglese listening si è passati dall’80% nel 2023 all’82% nel 2024; mentre in inglese reading dal 65% nel 2023 al 68% nel 2024). Purtroppo, rimangono ancora molto marcati i divari territoriali: in alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi.

Prime luci alle superiori

In seconda superiore si assiste a una contrazione generalizzata degli apprendimenti in italiano (63% nel 2023; 62% nel 2024), mentre in matematica i risultati sono complessivamente stabili (55% nel 2023 e nel 2024). Per quanto riguarda l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, si registra un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni passati in tutte le discipline osservate. Infatti, sia in italiano (51% nel 2023; 56% nel 2024) sia in matematica (50% nel 2023; 52% nel 2024) si evidenzia un incremento rispetto al 2023. Anche gli esiti di inglese listening (56% nel 2023; 60% nel 2024) e di inglese reading (42% nel 2023; 45% nel 2024) sono in netto miglioramento.

Fonte: Il Sole 24 Ore