iPad e tablet in crisi? Come riprogettare la «tavoletta» e renderla davvero intelligente

iPad e tablet in crisi? Come riprogettare la «tavoletta» e renderla davvero intelligente

Potrebbe essere l’occasione di ripensare il tablet. L’ondata di intelligenza artificiale generativa che sta sommergendo università, imprese e cittadini potrebbe rappresentare un pretesto per riprogettare uno dei dispositivi che più ha risentito della crisi, e non solo per colpa della pandemia. Secondo l’ultimo rapporto di Idc (International Data Corporation) le vendite globali sono sostanzialmente tornate ai «livelli pre-pandemici» del mercato nel primo trimestre del 2023 (30,7 milioni di unità) ma continuano ad avere segno negativo. Vuol dire che rispetto a un anno fa ne hanno spediti quasi il 20% in meno.

Eppure, lato offerta, c’è più fiducia. OnePlus, che è nata per essere la Lamborghini-pop degli smartphone, è entrata in questo mercato con un prodotto potente, potentissimo e a un prezzo interessante (499 euro). Effettivamente lato hardware per quello che c’è dentro non è affatto male. Peraltro, il tablet funziona anche bene. Stesso discorso per Google che ha presentato settimana scorsa la prima tavoletta della famiglia Pixel. Non è prevista ancora una data per l’Italia ma in Francia sappiamo che costerà 679 euro. L’aspetto più interessante del dispositivo è il chip proprietario progettato per l’intelligenza artificiale. Pixel Tablet è infatti basato sulla piattaforma Tensor di seconda generazione. Tuttavia, non è un display intelligente. Come gli altri, del resto. Nel senso che non è ancora un oggetto progettato per rispondere alle sfide dell’intelligenza artificiale. Dentro ci trovate le app di Androd. Come del resto dentro l’iPad ci trovate l’App Store.

Ma non c’è ancora una idea per esempio di gestione della casa anche attraverso il tablet. È vero che così si metterebbe in diretta concorrenza per esempio con «schermi intelligenza» come Google Nest ma l’idea di avere un dispositivo non limitato come uno smartphone sotto un profilo delle dimensioni dello schermo che può svolgere anche altri compiti oltre alla navigazione poteva essere uno stimolo in più per l’acquisto. Il limite infatti dei tablet è sempre stato quello di essere una terra di mezzo. Troppo poco potenti per essere preferiti a un portatile e al tempo stesso troppo ingombranti per gareggiare con i telefonini, soprattutto ora che stanno avanzando gli pieghevoli. L’Ai potrebbe essere un svolta. E probabilmente lo sarà , il Pixel Tablet ha in dotazione un Charging Speaker Dock, una base a cui si attacca magneticamente il tablet e che ha la funzione di altoparlante, ricarica e supporto da piazzare su un mobile o sulla scrivania.

Un’idea in più però potrebbe arrivare anche dai «leader» di settore. Il mercato dei tablet nel primo trimestre è controllato da Apple e Samsung rispettivamente al 31,8 e 21,8 per centro. Con i coreani che fanno la parte del leone su piattaforma Android. Sorprese potrebbero arrivare dalla casa di Cupertino. Le ultime novità sono Final Cut Pro e Logic Pro per iPad, due programmi attesissimi da creativi e musicisti. Secondo i soliti bene informati, Apple starebbe preparando un sostanziale rinnovamento per iPad Pro il prossimo anno, sia lato hardware che lato design. C’è infatti chi indica il debutto di un display OLED.

Ma il vero punto di svolta è la produttività. Il software del Pixel Tablet non ha molto in termini di funzionalità di produttività. Samsung, Apple e persino OnePlus stanno facendo molto di più per rendere i loro tablet più propizi a lavorare. Da questo punto di vista un ruolo non piccolo lo svolgono i Surface Pro. Parliamo del primo vero tentativo di gettare un ponte tra il tablet e il portatile. E non è un caso che lo abbia fatto Microsoft. Si tratta di dispositivi che offrono la flessibilità di un tablet e le prestazioni di un portatile. Nel tempo hanno anche raccolto un pubblico – non grande – di super-appassionati. Il Surface Pro 9 è l’ultimo nato. È un po’ meglio del Pro 8. Microsoft continua a crederci ma sta ancora cercando di mettere insieme hardware potente e maneggevolezza. Trovare l’equilibrio non è facile ma a oggi questo due in uno resta qualcosa di unico sul mercato.

Fonte: Il Sole 24 Ore