
Iperconnessa, indossabile e sostenibile: ecco la nuova era dell’elettronica di consumo
Dopo un’edizione cancellata e una vissuta a singhiozzo a causa della pandemia, si torna a un formato completamente in presenza e questa per l’Internationale Funkausstellung Berlin, meglio conosciuta come IFA, la più grande fiera tecnologica europea, è di per sé una notizia importante. Per la kermesse tedesca la ricorrenza del centenario è ormai prossima (la prima uscita risale infatti al 1924 e quella che si terrà dal 2 al 6 settembre è la 59esima) e la speranza degli organizzatori è quella di replicare i numeri del 2019, quando i visitatori paganti furono circa 250mila. Fra i 30 padiglioni espositivi non ci sarà come da copione Apple ma tutto il gotha dell’elettronica di consumo, con l’eccezione di Xiaomi, Sony e pochi altri brand, sarà presente Cosa aspettarsi in vetrina? Uno dei leit motiv, ancora una volta, sarà la casa connessa e intelligente, in tutte le sue più svariate espressioni, dal termostato al mega schermo della Tv. E poi la sostenibilità, divenuta un dogma delle strategie (di marketing) dei produttori e fattore che dalle mura domestiche si sposta nel mondo outdoor, a sua volta sempre più legato alle capacità della tecnologia indossabile.
Smart life fra comfort e divertimento
Sulla carta promette molto Ifa Next, un hub dell’innovazione che ospiterà istituti di ricerca, università, associazioni e startup e metterà in vetrina diverse novità improntate al fattore “green”, mai come oggi punto fermo nell’evoluzione dei prodotti elettronici (dai sistemi di produzione a zero emissioni al completo riciclo dei dispositivi a fine vita), e alla connettività intesa come interconnessione senza barriere di sistemi e applicazioni. Molte di queste soluzioni riguarderanno l’abitare intelligente gestito da sensori e algoritmi e in questo solco rientrano la tecnologia di feedback tattile brevettata dalla tedesca Feelbelt, che consente di percepire fisicamente il suono di giochi e film per un’esperienza sonora ancora più intensa, e il sistema audio basato su modelli di deep learning della startup berlinese ai|coustics, pensato per aumentate la qualità e la chiarezza delle trasmissioni vocali di eventi online, podcast e lezioni a distanza. Destano interesse anche la coreana Vtouch, con una tecnologia tattile “contact less” che sfrutta l’intelligenza artificiale e una telecamera 3D per attivare un pannello di controllo semplicemente indicandolo, e la cornice in rete della francese Asweshare, per scambiarsi foto e messaggi di testo anche in assenza di connessione a Internet. E poi sensoristica per la sicurezza degli anziani, accessori smart per l’alimentazione dei bambini piccoli e kit per lo smart gardening come quello dell’italiana Hexagro, che ha sviluppato un sistema di coltivazione verticale (Living Farming Tree) per il salotto.
Mercato in decelerazione
Ifa 2022 apre i battenti in un momento di grande incertezza economica, che si riflette sui comportamenti di acquisto dei consumatori. Stando alle rilevazioni di Gfk, il giro d’affari della tecnologia di consumo in Italia (telefonia ed elettrodomestici compresi) nei primi cinque mesi dell’anno presenta un positivo dello 0,7% anno su anno per complessivi 6,4 miliardi di euro ma denuncia anche i primi segnali di rallentamento, sebbene il salto in avanti rispetto allo stesso periodo del 2019 sia stato del 19%. A trainare il comparto sono state le performance dell’audio video, con decoder e Tv sugli scudi per il nuovo switch off del digitale terrestre, mentre pagano dazio i computer e i device per l’ufficio (in calo del 14,5%) dopo le vendite record dell’ultimo biennio alimentate dallo smart working. Aprendo l’obiettivo sul mercato globale, lo scenario dipinto da Gfk è segnato da una marcata decelerazione, esacerbata dalle pressioni inflazionistiche e dall’instabilità geopolitica. Nonostante il clima di incertezza, il bilancio di fine anno è previsto in attivo, con un incremento del 2% a quota 1.400 miliardi di dollari (nella cifra è compresa anche la voce dei beni durevoli, che vale circa 500 miliardi), ben lontano però deal 12,2% di crescita registrato nel 2021. Le cause della frenata? Diverse e complementari fra loro, dalla continue turbolenze a livello di supply chain che fanno lievitare costi (delle materie prime) e prezzi (dei prodotti al consumo) alla minore disponibilità a spendere di alcune fasce di consumatori.
Fonte: Il Sole 24 Ore