Irlanda troppo forte per l’Italia. Azzurri del rugby Ko a Dublino

L’Irlanda è ancora nettamente superiore all’Italia del rugby e lo ha dimostrato. All’Aviva Stadium di Dublino, i padroni di casa hanno vinto 36 a zero, nell’ultimo incontro della seconda giornata del Guinness Sei Nazioni 2024. Con questo risultato, l’Irlanda è in testa alla classifica provvisoria con 10 punti e conferma – come se ce ne fosse stato bisogno – di essere la favorita alla vittoria finale del torneo, puntando a bissare il Grande Slam dello scorso anno (5 vittorie su 5 partite). «Non abbiamo potuto mettere in campo niente di quello che abbiamo preparato e che i giocatori sono in grado di fare», ha commentato l’allenatore dell’Italia, Gonzalo Quesada alla fine del match, imputando «alla poca aggressività in difesa e alla poca velocità nel primo tempo» la sconfitta. Poi, nel secondo tempo, «non abbiamo quasi mai avuto il pallone e quei pochi avuti non sono stati di qualità», ha aggiunto Quesada, sottolineando che «la performance non è stata all’altezza di quello che possiamo fare», anche se per capire cosa non abbia funzionato, «dovremo analizzare a freddo la partita». Il capitano Michele Lamaro ha parlato «di dettagli che non hanno funzionato e che fanno la differenza. Ci manca sempre qualcosa». Come dargli torto. «Qualche anno fa questa partita sarebbe finita in maniera diversa, forse più di 50 a zero ma non è una consolazione. Dobbiamo essere più costanti», ha aggiunto Lamaro, ricordando la performance di una settimana fa contro l’Inghilterra allo stadio Olimpico di Roma che – alla luce dei risultato in favore degli ospiti – «è stata una coltellata al cuore».

Partita a senso unico

Davanti al proprio pubblico, l’Irlanda ha fatto il compitino e messo in sicurezza risultato e punto bonus (che scatta dalla quarta mesa segnata) già al 50’ in un match all’insegna del “minimo sforzo, massima resa”. L’Italia ha fatto tanta fatica e tantissimi errori, senza mai apparire pericolosa o anche solo in grado di poter competere con gli avversari. Si sapeva da prima del calcio di inizio che questa sarebbe stata la partita più difficile per la Nazionale italiana di rugby nel Sei Nazioni di quest’anno ma più difficile prevedere una prestazione così deludente, non solo per il risultato. Gli Azzurri hanno provato a difendere allo stremo ma hanno commesso tanti errori, troppi, nel gioco al piede, nei passaggi, in mischia, in rimessa laterale, nella disciplina. Non c’è stata fase di gioco in cui non siano emerse carenze e imprecisioni e, quando si ha di fronte una squadra forte come l’Irlanda, non si può che uscirne puniti. E la sensazione è che sarebbe potuta andare peggio se l’Irlanda avesse premuto sull’acceleratore. Alla fine, le mete degli uomini in maglia verde sono state sei e la giornata storta al piede di Crowley – complice anche la giornata ventosa – ha salvato gli Azzurri da un risultato più pesante.

Sei le mete segnate dall’Irlanda

L’unica vera occasione per fare punti dell’Italia c’è stata al 5’, quando Paolo Garbisi ha sbagliato un calcio piazzato. Da allora, è stato un assolo irlandese. La prima meta è arrivata al 7’ con il mediano di apertura Crowley (5-0) che ha sbagliato la trasformazione. Nonostante il possesso bene o male in equilibrio, gli uomini di Quesada non sono mai stati pericolosi e nella prima parte del primo tempo gli irlandesi sono stati capaci di guadagnare terreno anche senza palla in mano. Al 24’ la seconda meta dei padroni di casa con il tallonatore Sheehan e la trasformazione di Crowley (12-0). L’Irlanda ha sempre avanzato con grande facilità, conquistato metri e, soprattutto, ha stravinto in mischia. Al 37’ la terza meta irlandese con Conan e trasformazione di Crowley (19-0), giusto in tempo per l’intervallo. Il secondo tempo ha ricalcato il primo, errori italiani, tanta difesa e superiorità della squadra allenata da Andy Farrell. Al 50’ quarta meta per l’Irlanda e seconda della partita per Sheehan (24-0 senza trasformazione). Cinque minuti dopo è il Tmo a valutare – giustamente – viziata l’azione da meta di Henshaw dopo 23 fasi. Una cifra che si presta a una doppia lettura: difesa italiana instancabile ma anche capacità irlandese di tenere palla. Al 58’ uno sgambetto involontario di Menoncello fa estrare all’arbitro il cartellino giallo e giocare l’Italia in 14 per 10 minuti. In superiorità numerica l’Irlanda ha segnato la quinta meta al 62’ con Lowe – che sarà poi votato migliore in campo – per il 29 a zero. Mentre si susseguono i cambi, la partita resta inchiodata sugli stessi binari e al 78’ è arrivata la sesta e ultima meta dell’incontro con Nash e trasformazione di Byrne per il 36 a zero congelato dal fischio finale, quando l’Irlanda era ancora in attacco ed è andata a un passo – anzi a un soffio – dalla settima meta con Gibson-Park che ha perso l’ovale prima di poterlo schiacciare sull’erba.

La partita

Irlanda Italia 36-0 (primo tempo 19-0)

Per l’Irlanda: 6 mete (2 Sheehan, 1 Crowley, 1 Conan, 1 Lowe, 1 Nash), tre trasformazioni (2 Crowley, 1 Byrne). Calci fermi: Crowley 2 su 5, Byrne 1 su 1.

Fonte: Il Sole 24 Ore