Israele apre il fronte in Cisgiordania, chiamata alle armi di Hamas
Messi a tacere gli attacchi da Gaza e dal Libano, Israele punta a colpire «il nido di terroristi» che si nasconde in Cisgiordania, ben rifornito di armi e esplosivi provenienti dall’Iran. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha annunciato la nuova operazione militare in Giudea e Samaria – nome biblico della Cisgiordania – chiamata Muro di Ferro, che sarà «vasta e significativa a Jenin».
«Agiamo in modo deciso contro l’asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria. E non finisce qui», ha avvertito il premier. Un avvertimento che ha subito indotto i commentatori internazionali a chiedersi se Israele intenda attaccare nuovamente Teheran. Oltre ad allarmare i Paesi arabi della regione, che sanno di poter sempre cadere sotto la ritorsione della Repubblica islamica.
Guterres: Israele eserciti massima moderazione a Jenin
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello alle forze di sicurezza israeliane perché esercitino la «massima moderazione» dopo l’avvio di un’operazione antiterrorismo nella città cisgiordana di Jenin.
Capo Idf si dimette
Intanto uno scossone si registra tra le forze armate israeliane, con il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, che ha notificato al ministero della Difesa le sue dimissioni a partire dal 6 marzo prossimo. Halevi si è assunto la responsabilità degli errori che le forze armate hanno commesso in occasione dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Hamas si mobilita in Cisgiordania
Hamas da Gaza intanto ha fatto sentire la sua voce e, ribadendo l’appello alla mobilitazione generale in Cisgiordania, ha esortato i palestinesi a «intensificare i combattimenti contro Israele in risposta all’offensiva militare dell’Idf».
Fonte: Il Sole 24 Ore