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Italia-Emirati Arabi, cos’è la via del cotone e perché l’Italia ci punta
Dopo la “Via della Seta”, progetto su cui ha puntato l’Italia durante il governo Lega – Cinque stelle e che vede in prima fila la Cina, la “Via del cotone”, su cui punta l’esecutivo Meloni, trainato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, e che vede in prima fila l’India. Nel primo caso si tratta di un’infrastruttura concepita da Xi Jinping per collegare Oriente, Europa, Africa e Sudamerica. «Il progetto di un corridoio economico logistico tra India, Medio Oriente e Mediterraneo, quello che chiamiamo la “via del cotone”, dove l’Italia sarà la porta dell’Europa per l’Asia e gli Emirati Arabi Uniti la cerniera indispensabile tra i due continenti, rappresenta una scelta per il presente ma anche rappresenta una straordinaria possibilità per il futuro delle nostre economie». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, che si è svolto lunedì 24 febbraio a Roma. In occasione di questa iniziativa, ha spiegato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento, sono state firmate oltre 40 intese bilaterali, per un investimento pari a 40 miliardi di dollari.
Il corridoio India-Medio Oriente-Europa
Il progetto della “Via del Cotone”, a carattere multilaterale, dal punto di vista degli Usa vuole essere un’alternativa alla cinese “Via della Seta”. Questo progetto è stato delineato in occasione del G20 che si è svolto in India, a New Delhi il 10 settembre 2023. In quell’occasione India, Stati Uniti (amministrazione Biden), Unione Europea, Francia, Germania, Italia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per un corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec). Il progetto, ambizioso, guarda alle infrastrutture, e punta a svilupparsi su due canali principali. Il primo, ferroviario, tra l’Europa e il Golfo (Emirati, Arabia Saudita, Israele, Giordania). Il secondo, portuale, tra India e Golfo. Il progetto è stato adottato dalla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), un’alleanza creata dal G7 nel 2022, e dal Global Gateway dell’Ue, che ha destinato una spesa fino a 300 miliardi di euro per investimenti sulle infrastrutture all’estero tra il 2021 e il 2027. A questo Memorandum si fa riferimento quando si parla di “via del Cotone”. Il progetto ha una rilevanza strategica per l’Italia, anche per la posizione del Paese tra Mediterraneo e Indo-Pacifico.
Verso la nomina dell’inviato speciale italiano per l’Imec
Secondo quanto riporta La Stampa, il Governo Meloni non ha ancora nominato l’inviato speciale italiano per l’Imec. Da Palazzo Chigi si assicura che «manca poco» e a breve, in coordinamento con la Farnesina, verrà indicato il diplomatico che dovrà avviare le interlocuzioni con le controparti indiane e mediorientali e coordinare gli investimenti. La Francia invece ha il suo inviato speciale per l’Imec già da un anno, Gérard Mestrallet. E l’inviato francese, senza perdere tempo, si è recato tre volte in India, ha lavorato per affinare la tratta commerciale con Mumbai e iniziare i lavori di adattamento delle infrastrutture del porto di Marsiglia. E questa settimana la presidente della Commissione europea si recherà in visita in India per parlare di Imec.
Fonte: Il Sole 24 Ore