John Galliano lascia Margiela e riaccende il risiko della moda e del lusso

John Galliano lascia Margiela e riaccende il risiko della moda e del lusso

Dopo dieci anni e lasciando il ricordo di una sfilata di alta moda, in gennaio, che lasciò tutti senza parole, John Galliano lascia Maison Margiela, marchio del gruppo Otb di Renzo Rosso che ha contribuito a rilanciare, come aveva fatto da direttore creativo di Dior.

In un post su Instagram ripreso in primis da Vogue Business, lo stilista dice che «i rumor dicono tante cose. Per ora approfitto di questo momento per rigraziare tutti. Quando sarà invece il momento giusto, svelerò qualcosa sul futuro. Una cosa è certo: non smetterò mai di sognare».

L’ufficialità è arrivata pochi minuti fa da Otb

«Lavorare con John è stata una delle esperienze più significative e impattanti della mia vita. Mi ha fatto da mentore e mi ha mostrato la sua visione, arricchendomi culturalmente e permettendomi di portare un po’ di quella visione e cultura al resto del Gruppo. Mi sento privilegiato ad aver lavorato con due leggende come Martin e John – ha detto Renzo Rosso, presidente del Gruppo Otb -. Martin ha reso la Maison un riferimento e un’icona, John l’ha fatta diventare la couture house più all’avanguardia del mondo. Negli ultimi 10 anni lui, il team di Maison Margiela e tutte le risorse del Gruppo hanno lavorato insieme per creare magia e scrivere un capitolo fondamentale di questa casa di moda unica. Il nostro settore ha l’abitudine di pensare per decenni e questi 10 anni di lavoro incredibilmente intenso, di sfilate e installazioni incredibili, di prodotti straordinariamente belli, hanno gettato le basi per il futuro di Maison Margiela, di cui sono entusiasta. Auguro al mio caro amico John il meglio di tutto e sono certo che ci saranno altri progetti di collaborazione in futuro».

Esprimo gratitudine a Renzo Rosso che, invitandomi a ricoprire il ruolo di Direttore Artistico nella maison che Martin ha costruito, mi ha fatto il regalo più grande e prezioso, dandomi l’opportunità di ritrovare la mia voce creativa quando ero ormai senza voce. Le mie ali sono state riparate e, dieci anni dopo, sono per sempre grato per questo spazio sicuro in cui creare e per il suo sostegno incessante ha detto Galliano -. Gratitudine alla mia famiglia di stilisti per questo momento creativo che mi ha salvato la vita e per il luogo che abbiamo costruito insieme; ai miei collaboratori, il cui sostegno è stato tenero e coraggioso e che hanno camminato con me lungo questo stretto sentiero verso il qui e ora. Gratitudine al mio atelier, il mio ‘A Team’, devoto nelle convinzioni e dedicato allo stile e alla tecnica. Siamo entusiasti dell’importanza della moda lenta ed etica e dell’influenza che ha su tutte le nostre collezioni. Gratitudine alle mie muse che ispirano tutto ciò che faccio. Siete la mia vita. Voglio celebrare le collezioni genderless che produciamo ora e il sostegno che hanno trovato, i film e gli spettacoli che abbiamo creato. Tutti mettono al centro la diversità, l’individualità, i diritti dei trans, i diritti dei queer, l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, l’antirazzismo e la difesa della salute mentale. Questo è il momento in cui la famiglia – l’industria della moda – dà il meglio di sé: quando ci sosteniamo a vicenda, non ci giudichiamo, quando ci accettiamo, perdoniamo e ci aiutiamo l’un l’altro a vedere gli errori dei nostri modi, non quando ci annulliamo a vicenda, perché Dio è in tutti noi. Vedo cambiamenti intorno a me: compassione ed empatia. Infine, la gratitudine a due belle persone, troppo umili per essere nominate qui, che mi permettono di vivere una vita migliore di quanto avessi mai sognato. Grazie. Guardate cosa abbiamo costruito».

Fonte: Il Sole 24 Ore