Kenya nel caos per le proteste anti-tasse, irruzione in Parlamento. La polizia apre il fuoco

Kenya nel caos per le proteste anti-tasse, irruzione in Parlamento. La polizia apre il fuoco

Rage and courage, rabbia e coraggio. Il motto campeggiava in uno degli appelli circolati online in vista del 25 giugno a Nairobi, il giorno dello «shutdown totale»: la protesta per paralizzare la capitale keniota contro la riforma fiscale approvata il 25 giugno dall’Assemblea nazionale, il parlamento del Paese, con l’obiettivo di aumentare il gettito e rispettare le linee guida imposte dal Fondo monetario internazionale.

Il pacchetto legislativo, il cosiddetto Finance bill, si propone di aumentare le entrate per il 2024-2025 fino all’equivalente di 2,3 miliardi di dollari Usa con l’introduzione di nuove imposte, lungo il processo di aggiustamento delle finanze pubbliche rivendicato dal presidente William Ruto e osteggiato dall’opposizione.

Il testo approvato dall’Assemblea ha stralciato alcune delle misure più controverse, riporta l’agenzia Bloomberg, come le tasse su pane, motocicli e servi di mobile transfer, i trasferimenti di denaro online. Non è bastato a sedare i malumori della folla, con un assalto al Parlamento in corso e denunce di un numero sempre maggiore di vittime fra i manifestanti. Ruto ha un margine di 14 giorni per rivedere o chiedere modifiche al testo, ma l’opposizione esige un ritiro completo del testo. In caso contrario, le tensione rischia di infiammarsi ancora.

Lo «shutdown» di Nairobi

Le proteste hanno inondato le strade di Nairobi in vista del voto, con «migliaia di manifestanti» registrati dai media e un crescendo di accuse sulle violenze imputate alle forze dell’ordine. Testimoni citati dall’agenzia Reuters spiegano che la polizia avrebbe sparato «proiettili veri» come avvertimento ai manifestanti, dopo l’uso di quelli di plastica e gas lacrimogeni per disperdere la folla nelle manifestazioni dei giorni scorsi. La Kenya Human Rights Commission, una Ong, ha diffuso video dove sembrano udirsi colpi di arma da fuoco fra l’avanzata di mezzi delle forze di sicurezza. La Commissione accusa il «regime» di aver ucciso alcuni manifestanti e contesta il «sequestro» di alcuni dei leader della protesta, in una stretta che fa culmine alle fibrillazioni politiche (ed economiche) dell’hub dell’Africa orientale. L’emittente locale Ktn registra almeno otto vittime, mentre il bilancio dei feriti si aggira su almeno 50 casi. Immagini visualizzate dal Sole 24 Ore mostrano una colonna di fumo levarsi dal parlamento keniota, mentre alcuni fonti in loco prospettano l’annuncio di uno stato di emergenza convocato entro le 17 ora locali, le 18 in Italia.

Le riforme di Ruto

Ruto è salito al potere nel 2022 con un progetto di riforme ambizioso, incluse quelle che sta provando ad attuare ora. Il proposito ufficiale è di ridurre il deficit dal 5,5% al 3,7% del Pil entro il 2025, tenendo sotto controllo un debito pubblico pari al 67% del Pil e migliorando la posizione fiscale di Nairobi. Il Paese ha appena rimborsato una tranche 2 miliardi di dollari in prestito a giugno e versa quasi il 40% delle sue entrate nel ripagamento degli interessi, una zavorra che pesa sulle riserve di liquidità del governo e fa vacillare la soglia minima di riserve in valuta estera. L’ultimo bollettino della Banca centrale keniota registrava un valore «adeguato» di divisa forte pari a circa 8,1 miliardi di dollari, l’equivalente di 4,3 mesi di copertura dell’import contro i 4 suggeriti come soglia minima.

Fonte: Il Sole 24 Ore