“Kid A” e “Amnesiac”: quando i Radiohead musicarono il nuovo millennio

“Kid A” e “Amnesiac”: quando i Radiohead musicarono il nuovo millennio

Sono passati due decenni da una coppia di album seminale per la band di Oxford, una ristampa con materiale inedito li celebra.
«Il ventunesimo secolo è oppresso da un soffocante senso di finitezza e sfinimento», scriveva Mark Fisher in Spettri della mia vita. All’inizio del terzo millennio i Radiohead hanno espresso con la loro musica proprio questi sentimenti. La band, reduce dal successo mondiale di Ok Computer del 1997, era in cerca della sua identità; i sui membri si dividevano tra chi voleva rimanere nella confort zone di un rock granitico e chi spingeva perso la sperimentazione con ibridazioni di musica elettronica e jazz. I due album “Kid A” e “Amnesiac”, usciti proprio tra il 2000 e il 2001, hanno segnato un punto di non ritorno per il quintetto oxoniense, abile nel sovrapporre le paure di fin de siècle a brani che flettono le strutture pop in frammenti vocali, atmosfere sinistre a là Charles Mingus e digitalizzazioni care ai Boards Of Canada.

Lunghe sessioni di registrazione

Entrambi i dischi sono il frutto di lunghe sessioni di registrazione che lentamente hanno cominciato a catturare una creatività geometrica e straniante, capace di intrecciare l’ipnotico liquido sul quale galleggia “Pyramid Song” e la fredda coltre di suoni sintetici che contorna “Everything In Its Right Place”. Allo stesso tempo, le due copertine racchiudono perfettamente l’identità sonora degli album: l’artwork di “Kid A” rappresenta incendi che si sviluppano dietro alcune colline innevate, mentre in “Amnesiac”, per dirla con le parole del cantante Thom Yorke, «ci troviamo in mezzo alla foresta durante l’incendio».

Fuori dai brani dei due album il mondo, che si stava accartocciato su di sé come le Torri Gemelle negli attentati dell’11 settembre, scopriva l’iPod e guardava ai Paesi Bassi, primo paese a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Quel mondo che assisteva al giuramento di Bush e al secondo mandato di Blair, guardava in Tv le immagini del G8 di Genova e imparava a familiarizzare con i blog. Dentro alle canzoni dei Radiohead aleggia la paura per l’apocalisse ambientale causata dai cambiamenti climatici – in Idioteque sta arrivando l’era glaciale anticipata dallo stridere dei cellulari – e le invettive politiche infiammano l’emblematica “Dollars And Cents” e “You And Whose Army?” dedicata proprio al neoeletto premier britannico laburista. Anche per questo la critica accolse i dischi con grande entusiasmo.

Kid A Mnesia

Per celebrare i due decenni dall’uscita del quarto e quinto album dei Radiohead, la band ha pensato di pubblicare “Kid A Mnesia”, una raccolta che include i due dischi e materiale inedito riemerso dagli archivi. Tra versioni alternative di brani già pubblicati e b-side, alcuni inediti impreziosiscono la tracklist, tra cui l’oscura e magnetica “If You Say The World”. A distanza di tempo, le note di “Kid A e Amnesiac” riecheggiano ancora, anche perché preannunciavano le distopie spietate di Squid Game e i timori di un possibile metaverso. (Ri)ascoltare per credere.

Fonte: Il Sole 24 Ore