La banca del Giappone aumenta i tassi di interesse. Borse cinesi in territorio negativo

Le Borse cinesi hanno aperto la seduta in territorio negativo: l’indice Composite di Shanghai cede nelle prime battute lo 0,06%, a 2.877,54 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,19%, scivolando a quota 1.556,49. Invece la Borsa di Hong Kong ha aperto in territorio positivo: l’indice Hang Seng segna nelle prime battute un rialzo dello 0,18%, a 17.033,14 punti.

La Banca del Giappone (BoJ) ha deciso intanto un aumento dei tassi di interesse, dando il via alla normalizzazione della politica monetaria ultra espansiva, in attesa di ulteriori segnali di ripresa dai consumi. Al termine della riunione di due giorni il comitato guidato dal governatore Kazuo Ueda ha deciso un rialzo dei tassi a breve allo 0,25%, da una fascia compresa tra lo zero e lo 0,1%, in linea con le stime degli analisti, e dimezza contemporaneamente il massiccio piano di acquisto delle obbligazioni statali.

L’istituto ha messo in guardia sui rischi inflattivi, dovuti ai più alti costi dei beni importati, rivedendo al rialzo le previsioni sull’inflazione per l’anno fiscale 2025 al 2,1% dall’1,9%. Il valore degli acquisti di obbligazioni effettuati su base mensile, tra cui i fondi negoziati di investimento (Etf), passerà gradualmente a 3.000 miliardi di yen (18 miliardi euro), dai precedenti 6.000 miliardi, a partire dal trimestre gennaio-marzo 2026. La decisione della BoJ anticipa di poche ore la conclusione della riunione della Federal Reserve, che, con ogni probabilità, ridurrà il costo del denaro in settembre. E proprio le aspettative di una restringimento del differenziale dei tassi d’interesse tra Stati Uniti e Giappone hanno fatto rafforzare nell’ultima settimana lo yen al cambio col dollaro dai minimi di 38 anni, a quota 152. Una dinamica che, secondo gli analisti, ha dato alla BoJ la possibilità di aumentare il costo del denaro senza dare ai mercati l’impressione di voler influenzare i movimenti dello yen attraverso la politica monetaria.