“La BD à tous les étages”, a Parigi il Centre Pompidou celebra il fumetto

In collaborazione con il Fonds Hélène & Édouard Leclerc, l’istituzione parigina ha organizzato la serie di eventi intitolata “La BD à tous les étages”, che si concluderà il 4 novembre 2024. Al centro la diversità e la ricchezza di questo genere indagato in ogni suo aspetto. Il percorso del progetto curatoriale si dispiega attraverso diverse sezioni ciascuna delle quali intende esplorare le diverse sfaccettature e periodi di questo genere artistico.

Il corpus principale è l’esposizione “Bande dessinée, 1964-2024”, che offre un percorso storico e tematico attraverso sessant’anni di fumetto, mettendo a confronto tre importanti tradizioni: la creazione europea, il manga asiatico e i comics americani. Uno dei focus cardine indaga i momenti chiave della storia del fumetto, dalla controcultura degli anni ’60, con opere come quelle di Robert Crumb, fino agli esiti più contemporanei e sperimentali. La mostra è accompagnata da una serie di attività collaterali come workshop, laboratori, talk anche per i giovanissimi.

Le sezioni della mostra

Dodici sono le sezioni in cui la mostra è suddivisa ciascuna ripercorre un momento storico significativo per i fumetti come la Contre – culture che corrisponde agli anni Sessanta, e rimanda al fumetto come forma di intrattenimento per i giovani. Con la nascita delle prime associazioni di fruitori questo genere viene finalmente legittimato in ambito culturale, fioriscono iniziative editoriali con una attenzione per un pubblico adulto. In Francia spopola la rivista umoristica Hara-Kiri definita “sciocca e cattiva” che inaugura l’umorismo in chiave grafica. Jean- Claude Forest pubblica i famosi albi dedicati a Barbarella, mentre nel 1964 in Giappone compare il mensile d’avanguardia Garo che declina il concetto autoriale di fumetto. Nel 1968 in America, Robert Crumb con Zap Comix diventa il leader del movimento underground. A seguire la sezione dedicata alle strisce a fumetti ed alla caricatura; genere pubblicato nei giornali satirici della Belle époque. L’umorismo espresso in forme brevi che spaziava dalla parodia alla satira. Si continua con il fumetto horror. L’occulto è stato elaborato come tema negli anni ’40 in America prima che venisse censurato nel 1954. Questo genere ha avuto enorme successo in Giappone soprattutto grazie alla figura di Kazuo Umezo. Ancora l’elemento onirico nei fumetti ha la stessa importanza di quello reale. Soprattutto In Little Nemo in Slumberland di Winsor McCay, vengono rappresentati universi paralleli che si ispirano alle correnti del surrealismo con elementi psichedelici. Artisti contemporanei com Julie Doucet e David B. attingono “alle manifestazioni notturne del proprio inconscio, con il sogno che appare come una via di accesso al sé“.

Per lungo tempo il fumetto ha posto l’accento sulla dimensione del viaggio intesa nell’accezione esotica. La produzione contemporanea al contrario propone esperienze di lettura più contemplative, introspettive, immobili come metafora per raccontare la componente intima dei personaggi. Chris Ware, ad esempio, disseziona la quotidianità di persone comuni che abitano nello stesso edificio (”Building Stories”). Taniguchi segue i passi di un “Uomo che cammina”, mentre McGuire ripercorre la storia di un angolo dell’America profonda (”Here”). L’autobiografia come tema compare alla fine degli anni ’60 in Giappone, all’inizio degli anni ’70 negli Stati Uniti. Il genere diventato molto popolare soprattutto per raccontare l’universo femminile nella nona arte, viene trattato attraverso racconti d’infanzia, cronache della vita professionale, confessioni intime, autofiction, diari, taccuini.

Bianco e nero

Una intera sezione è intitolata al bianco e nero, in alcuni casi la scelta di utilizzare questi due colori è legata a vincoli economici, e indirizza ad una Potenza espressiva autonoma. Molti i disegnatori che hanno impostato l’estetica sul chiaroscuro basata su tecniche che spaziano dallo scratchboard al disegno delle ombre, dal tratto alla macchia, ogni artista impone la propria tecnica che mostra la derivazione pittorica del disegno. Altro tema indgato è quello che riguarda gli eventi tragici del XX secolo, come la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Fra le tavole esposte quelle di Spiegelman, Nakazawa e Guibert.

Fonte: Il Sole 24 Ore