La chat di Fdi con le accuse a Salvini è un caso. Il vicepremier: «Meloni confermerà che non la pensano così»
«Se qualcuno spera di mettere in difficoltà la maggioranza pubblicando vecchie chat riservate, sbaglia». Lo afferma in una lunga intervista sul Tempo il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini riferendosi alle chat interne di FdI pubblicate dal Fatto Quotidiano, con commenti poco lusinghieri su di lui e sul suo partito. «Certo, anche se non sono eccessivamente permaloso non fa piacere leggere certe cose – aggiunge – però si tratta di battute scritte in un’altra era politica che, sono certo, non rispecchiano il pensiero attuale degli alleati. Giorgia (Meloni, ndr) saprà confermarlo». E nella conferenza stampa alla Camera sulla proposta di rottamazione fiscale della Lega aggiunge: «Non è un problema politico perché eravamo su fronti diversi, ovviamente altro paio di maniche sarebbe se considerazioni di un certo tipo fossero fatte da alleati adesso mentre governiamo insieme»
Gli affondi sferzanti contro Salvini
Non erano alleati all’epoca, ma ora che il Fatto quotidiano pubblica commenti tutt’altro che teneri verso il leader leghista comparsi nelle chat interne di FdI ai tempi del governo Conte I, sono inevitabili le fibrillazioni fra il partito di Giorgia Meloni e quello del vicepremier. Anche perché uno degli affondi più sferzanti viene attribuito al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, braccio destro della premier: “Il ministro bimbominkia colpisce ancora”, il commento scritto su WhatsApp dopo la visita in Israele dell’allora ministro dell’Interno, che definì i componenti di Hezbollah “terroristi islamici” aprendo uno scontro diplomatico con il Libano. Anche altri epiteti sono al vetriolo. Matteo Salvini è “un cialtrone”, “ridicolo”, “incapace”, “un Renzi di destra”, un politico che fa “accordi sottobanco con Renzi per il cognato Denis Verdini”.
Il libro in uscita
Molti, non solo a destra, sono ansiosi di spulciare le 336 pagine del libro del giornalista del Fatto Giacomo Salvini, “Fratelli di chat, storia segreta del partito di Giorgia Meloni”. Alla vigilia dell’uscita, le anticipazioni hanno prodotto una significativa irritazione da parte della premier e ai piani alti di FdI, anche perché qualcuno dall’interno ha fornito il materiale. «Sono battute di diversi anni fa, fatte in una chat ristretta, in periodo in cui i rapporti tra Fratelli d’Italia e Lega non erano granché» minimizza Fazzolari, che poi attacca: «E’ normale che le conversazioni private di un gruppo parlamentare siano spiate e diffuse? È mai successo prima con altre forze politiche? È questo il modello di democrazia che vogliamo, quello della Stasi di epoca sovietica?».
L’ira di Meloni
Meloni già si era parecchio aderita con i suoi parlamentari quando a ottobre la fuga di notizie dalle chat interne svelò il blitz per eleggere alla Consulta il suo consigliere giuridico, Francesco Saverio Marini. «Io alla fine mollerò per questo – scrisse sul gruppo dei parlamentari -. E l’infamia di pochi alla fine mi costringerà a non avere più rapporti con i gruppi». Da qualche mese, forse non a caso, tutti sono più attenti, nota un esponente del partito.
Fonte: Il Sole 24 Ore