La Corte Suprema concede a Trump l’immunità parziale per i fatti di Capitol Hill

Una mezza vittoria per Donald Trump, forse anche qualcosa di più. Ma soprattutto una certezza: il processo penale che vede imputato l’ex presidente per il ruolo avuto nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 andrà pèr le lunghe, oltre il per le presidenziali di inizio novembre, e se Trump sarà eletto alla Casa Bianca potrà bloccarlo definitivamente.

La Corte Suprema Usa ha deciso ieri di concedere una parziale immunità presidenziale a Trump nel processo che lo vede imputato per l’aggressione al Parlamento di Washington da parte dei suoi sostenitori, dopo la sconfitta subità dal tycon da parte di Joe Biden alle elezioni presidenziali di fine 2022: l’immunità ricnosciuta è parziale, perché vale ed è assoluta, solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni fatte in base ai poteri costituzionali attribuiti al presidente. Per i giudici della Corte Suprema, Trump non può godfere di alcuna immunità per le azioni compiute come cittadino, candidato, leader della destra repubblicana, o comunque compiute al di fuori dell’esrcizioi delle prerogative presidenziali.

La decisione della Corte Suprema consentirà dunque al processo di proseguire ma saranno inevitabili ulteriori rallentamenti: nel corso del dibattimento dovranno essere distinti, di volta in volta, gli atti ufficiali da quelli privati.

Il caso torna nelle mani della giudice Tanya Chutkan, che dovrà decidere se una parte delle accuse deve essere archiviata sulla base della distinzione dei nove giudici supremi tra azioni decise nei poteri costituzionali del presidente e azioni intraprese nella sua capacità privata. Questo comporterà, secondo gli esperti, un ulteriore slittamento dei tempi del dibattimento, sicuramente oltre l’election day del 5 novembre.

A riprova di quanto sia divisiva la figura di Trump negli Stati Uniti, la sentenza della Corte Suprema americana sull’immunità è stata votataa da sei giudici, quelli conservatori in parte nominati dallo stesso Trump, mentre i giudici liberali hanno votato contro.

Fonte: Il Sole 24 Ore