La Costa Smeralda compie sessant’anni: un modello iconico di turismo
Un’avventura che va avanti da sessant’anni. E che, oltre ad aver trasformato la Gallura e la Costa Smeralda in icona del turismo del lusso, guarda al futuro nel segno della sostenibilità, innovazione e digitale.
Un’avventura nata nel 1962
L’avventura è quella del Consorzio Costa Smeralda nato nel 1962 per volere del principe Karim Aga Khan con l’obiettivo di “gestire, controllare e proteggere i territori della Gallura denominati Costa Smeralda a beneficio dei suoi consorziati”. A spianare la strada ai progetti che riguardano il futuro e che vanno in continuità con il percorso compiuto sino a ora, l’assemblea ordinaria in cui sono stati presentati i programmi e strategie, oltre che bilancio consuntivo e previsionale.
La visione del principe Aga Khan
«Il modello Costa Smeralda nasce dalla visione del Principe Karim Aga Khan che ha dato vita a un sogno, creando un intramontabile mito turistico – ha detto nel corso dell’assemblea Renzo Persico, presidente del Consorzio -. Grazie a questa visione si configurò uno stile iconico, definito appunto “stile Costa Smeralda”, fonte di ispirazione e di studi in tutto il mondo». Passato e presente ma anche futuro, per uno spicchio di Sardegna che guarda alla tutela dell’ambiente e alla sua valorizzazione.
«Alla sapienza e alla lungimiranza di chi seppe porre alla base del suo progetto i temi dell’eco-sostenibilità – ha aggiunto il presidente del Consorzio – va unito il merito di chi oggi continua a perpetuare quell’intuizione conservando, migliorando e adeguando ai cambiamenti sociali, demografici, tecnologici e ambientali, una destinazione turistica che grazie alla sua organizzazione privata e alla connotazione del suo territorio è riuscita a essere un riferimento competitivo di pari passo con l’evoluzione delle esigenze del turismo di lusso internazionale».
55 chilometri di costa
Compito del consorzio la valorizzazione del territorio Costa Smeralda che non è un toponimo «ma il nome che riunisce e definisce solo i territori delle proprietà associate al Consorzio Costa Smeralda». Nello specifico, quell’area della Gallura delimitata da un confine simbolico costituito da due rocce di granito, che recano il nome Costa Smeralda: una a sud, sulla strada panoramica che viene da Olbia, dopo la località Portisco, l’altra a nord, subito dopo la località Liscia di Vacca, sulla strada per Baja Sardinia. I territori appartenenti al Consorzio Costa Smeralda sono distribuiti su un’area non omogenea di circa 3.114 ettari, di cui 96,3% di superficie verde, che interessa i comuni di Arzachena e di Olbia con un’estensione costiera di circa 55 chilometri.
Fonte: Il Sole 24 Ore