La cultura è sempre più un bene di lusso

A condizionare il livello di consumo sono diversi fattori: la distribuzione geografica, ma anche l’età dei partecipanti agli eventi; i giovani (18-34 anni) prediligono le attività all’aperto mentre la popolazione più anziana si orienta verso attività culturali più tradizionali. Secondo i dati gli over 55 preferiscono passatempi come il balletto e l’opera, mentre i più giovani si orientano verso esperienze come musei permanenti o eventi all’aperto con la presenza di personaggi del mondo della cultura. Il divario di interessi – si legge nel report – suggerisce che l’offerta culturale debba essere adattata e diversificata in base ai target demografici per poter rispondere efficacemente alle esigenze di tutti i fruitori, specialmente nel caso dei weekend culturali.

Il paniere

Dall’inizio del 2024, l’andamento è ambivalente: alcune attività registrano una spesa maggiore, altre minore. Ad esempio, il 71% di coloro che ascoltano musica non ha speso denaro in questa attività, a fronte di un 10% che ha dedicato una parte del proprio budget al settore dell’entertainment. Al contrario, per attività che comportano costi obbligatori, come il cinema, la tendenza è opposta: solo l’11% degli intervistati ha scelto di non vedere un film a pagamento.

In media aumenta la spesa per le attività culturali specifiche, un fenomeno che evidenzia la tendenza dei consumatori a concentrarsi e spendere cifre più alte per attività specifiche come la musica, il cinema, la lettura e le attività culturali più tradizionali. Sul fronte della lettura, dal 2021 al 2024 i libri cartacei hanno guadagnato sei punti percentuali, passando dal 69% al 75%, e riguadagnando così terreno rispetto alle situazioni precedenti.

La geografia

L’offerta culturale è valutata positivamente nelle città in cui è presente, ma il giudizio positivo è in leggero calo rispetto al 2023, tranne che per i festival letterari e gli eventi all’aperto o in teatri con la presenza di personaggi del mondo della cultura. Le iniziative culturali estive si sono rivelate, tuttavia, un importante attrattore per la scelta delle mete vacanziere e sono state riconosciute come mezzo per promuovere il turismo locale e sostenere l’economia dei territori. In particolare, la “vacanza ideale” per ben il 43% coniuga natura e cultura offrendo esperienze a 360 gradi, con particolare interesse per le esperienze enogastronomiche (37%).

Infine, cambiano le modalità con cui ci si informa; infatti, dopo i consigli di amici e familiari (al 30%), si trovano i social network che si attestano al 27% con una buona presenza anche nella fascia d’età dopo i 55 anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore