La famiglia Pesenti fa cassa per sistemare i vari rami

La famiglia Pesenti fa cassa per sistemare i vari rami

La famiglia Pesenti riduce la sua quota in Italmobiliare, la storica cassaforte. Cemital Privital Aureliana, una delle societa’ che fanno capo a Carlo Pesenti, erede della dinastia di industriali lombardi, ha chiuso il collocamento di un pacchetto di azioni Italmobiliare, che era stato annunciato ieri in serata.

I dettagli dell’operazione

L’operazione, conclusa con un accelerated bookbuilding ha riguardato 550mila azioni, pari a circa l’1,3% del capitale a un prezzo di 27,50 euro per azione. Il regolamento è previsto per il 14 giugno 2024. I proventi lordi del collocamento ammontano a 15 milioni di euro. Dopo il collocamento, Cemital continua a detenere una quota di circa il 47,6% del capitale della società, di cui resta l’azionista di riferimento.

Assestamenti familiari

Il collocamento, si legge in una nota, si inserisce nell’ambito del’impegno della famiglia Pesenti, giunta alla quarta generazione, nei confronti del progetto Italmobiliare. In particolare, l’operazione consente alla famiglia di concentrare la partecipazione nelle mani dei rami piu’ focalizzati sul business. Unicredit ha agito come sole bookrunner. Cemital ha concordato un periodo di lock-up di 180 giorni dalla chiusura del collocamento.

La reazione del mercato

A Piazza Affari, Italmobiliare è nel frattempo finita in rosso: il titolo della cassaforte, che un tempo controllava Italcementi, venduta anni fa ai tedeschi di Heidelberg, scende di oltre il 3% a 28 euro. Come conseguenza della vendita del pacchetto, per sistemare gli assetti familiari, i Pesenti scendono dal 48,9% al 47,6% del capitale di Italmobilire, senza contare l’1% direttamente detenuto da Carlo. La banca d’investimento Equita (che sul titolo ha un giudizio buy con target price a 40 euro), sottolinea di «non avere informazioni sulla necessità o meno del placement». L’operazione si è conclusa a sconto del 6% rispetto ai prezzi di chiusura di martedì e ben del 39% sul Nav calcolato dalla medesima Equita (45 euro per azione). «La notizia è inattesa; tuttavia, a parte l’inevitabile reazione negativa di breve, non vediamo ripercussioni sull’equity story di medio termine», hanno commentato gli analisti.

Fonte: Il Sole 24 Ore