La felicità in azienda è una competenza, parola di leader positivo

Classe 1993 e attualmente investito del ruolo di Deputy Industrial Director presso Amorim Cork Italia, azienda trevigiana specializzata nel campo dei tappi in sughero, Dennis Tonon ha il privilegio di avere a curriculum un plus non da tutti. Quale? Quello di aver vinto, l’anno passato, i “Positive Leadership Awards”, premio internazionale che celebra l’eccellenza nella leadership positiva e nell’innovazione gestionale e che ha visto in lizza circa 7.400 candidati provenienti da 18 diversi Paesi di cinque continenti. Un riconoscimento prestigioso, che si aggiunge ad altri titoli conseguiti (fra cui un MBA presso la University of Bologna Business School e un Executive Programs in Strategic Business Management presso l’University of Cape Town) e che si riflette in un progetto, a sua firma, sviluppato all’interno della propria organizzazione.

In un periodo contrassegnato da sfide senza precedenti per il mondo del lavoro, ha spiegato il giovane manager al Sole24ore.com, l’approccio positivo alla leadership e alla gestione delle risorse umane è da considerarsi più cruciale che mai. Un nuovo modo di guidare l’azienda, centrato sul benessere dei dipendenti e sulla costante ricerca di innovazione, è quindi sempre di più un obiettivo imprescindibile ed è necessario intraprendere la strada del cambiamento per raggiungerlo. Il modello dell’organizzazione positiva a cui guarda Tonon, in tal senso, rappresenta un ambito interdisciplinare e una nuova prospettiva di pensiero che mette in discussione le assunzioni convenzionali e fa proprie le più recenti scoperte scientifiche basate sul comportamento funzionale delle persone e sulle loro relazioni reciproche.

Il panorama aziendale in cui questo modello vuole trovare applicazione è caratterizzato da un contesto VUCA, acronimo che riconduce ai concetti di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità. In un simile contesto, la richiesta di flessibilità e resilienza da parte delle organizzazioni è divenuta pressante e si accompagna a una delle criticità che più impattano questa dinamica, e cioè lo stress vissuto sul posto di lavoro, che si è trasformato in una delle principali cause di assenteismo e di disimpegno dei dipendenti. Il ricorso a programmi di welfare dedicati, come testimoniano diversi studi in materia, non è bastato ad aumentare i livelli globali di benessere e di salute mentale dei lavoratori e conferma, secondo Tonon, l’inefficacia delle soluzioni occasionali, rimarcando al contempo la necessità di rivedere modelli di gestione che devono necessariamente tenere conto delle esigenze delle generazioni più giovani (Millennials e Z), focalizzate su un equilibrio più sano tra lavoro e vita privata e sul maggiore allineamento fra valori personali e pourpose aziendale.

Leadership efficace per organizzazioni positive

Una leadership efficace in grado di colmare il divario tra le aspettative dei dipendenti e la realtà organizzativa è quindi una delle soluzioni da mettere in campo e il progetto che vede protagonista Amorim Cork Italia ha per l’appunto il fine di trasformare il luogo di lavoro in una “positive organisation”, creando una cultura aziendale che favorisca il benessere psicologico e fisico di tutte le persone, incrementandone la soddisfazione, la produttività e l’engagement. “Thriving in a VUCA World”, questo il nome del progetto ideato da Tonon, esplora l’integrazione tra il concetto di lean manufacturing e il modello dell’organizzazione positiva e punta a massimizzare il valore della sinergia generata dalla combinazione di questi due elementi che lavorano sugli stessi pilastri ma su lati diversi.

La convinzione di fondo è che i paradigmi su cui si basa l’attuale mondo del lavoro non siano più adeguati e, di conseguenza, anche gli stili di leadership debbano essere rivisti. «Per attuare una positive leadership – questo il motto di Tonon – è fondamentale comprendere veramente cosa sia la felicità, capire che si tratta di una competenza scientificamente provata e non solo di un’emozione. Il successo non porta la felicità, ma la felicità porta al successo, partendo dal presupposto che l’intelligenza e le competenze tecniche di un individuo costituiscono una quota marginale, pari al 25%, del successo professionale».

Fonte: Il Sole 24 Ore