La Figc ribatte al Prefetto di Roma: «Sfilata bus dell’Italia era condivisa»

La Figc ribatte al Prefetto di Roma: «Sfilata bus dell’Italia era condivisa»

Non è stata una mancanza di rispetto dei patti bensì una scelta condivisa. È decisa nei contenuti la risposta della Figc al Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi che accusa la Federazione giuoco calcio di aver messo in piazza una sfilata non autorizzata per i festeggiamenti degli Azzurri. Ma, soprattutto, mette in irsalto che a decidere sono stati i 2 giocatori simbolo della Nazionale Chiellini e Bonucci.

La nota della Figc

«Non è nostra intenzione – premette la nota della Figc – alimentare polemiche. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, la Federazione è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani. Tanti tifosi erano già per strada e in piazza nonostante l’autobus coperto. All’arrivo davanti a Palazzo Chigi – ricotruisce la Figc -, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro».
E così, visti sia la situazione in strada sia l’intervento energico di Bonucci e Chiellini, l’autobus scoperto della nostra Nazionale ha attraversato il centro di Roma tra ali di folla, anche se inizialmente non era autorizzato dalla Prefettura.

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La Figc aveva chiesto il permesso di festeggiare

«Interpretando il sentimento popolare – continua la Federcalcio nella nota – nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la Figc ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni del momento una cerimonia in tutta sicurezza».

Il ritorno nella Capitale non era nei piani

«Senza alternative percorribili, la Figc ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri».
«Dopo la cerimonia al Quirinale – conclude la nota della Figc -, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade».

Fonte: Il Sole 24 Ore