La “fragola” di OpenAI che proverà a prevenire anche i nostri pensieri

OpenAI, società che produce ChatGPT e che è ritenuta un po’ il fiore all’occhiello dell’intelligenza artificiale made in America, sta lavorando a un nuovo approccio per i suoi modelli di intelligenza artificiale. E il progetto ha già un nome ben definito: “Strawberry”. Il resto è abbastanza top secret, col management della società con sede a San Francisco intenzionato a mantenere stretto riserbo su una innovazione che potrebbe essere un nuovo passo in avanti, nel campo dell’intelligenza artificiale generativa.

Secondo un documento visionato dall’agenzia Reuters, i modelli di AI basati su Strawberry avrebbero l’obiettivo di consentire all’intelligenza artificiale dell’azienda di Sam Altman di non limitarsi a generare risposte agli interrogativi posti dagli utenti, ma di pianificare in anticipo la navigazione in Internet in modo autonomo e affidabile per eseguire ciò che OpenAI definisce “deep reseach”.

Quello della predizione, è un aspetto finora inesplorato dai giganti della GenAI. Ma sembra anche una frontiera già definita. E OpenAI vuole mettere la sua bandiera, un po’ come ha fatto con ChatGPT un anno e mezzo fa, quando ha dato la scossa necessaria al boom dell’intelligenza artificiale generativa.

Alla domanda su Strawberry e sui dettagli di questa storia, un portavoce di OpenAI ha risposto in un comunicato in modo abbastanza evasivo: «Vogliamo che i nostri modelli di IA vedano e comprendano il mondo più di quanto facciamo noi. La ricerca continua di nuove capacità di IA è una pratica comune nel settore, con la convinzione condivisa che questi sistemi miglioreranno il ragionamento nel tempo».

Secondo alcune indiscrezioni, Strawberry non sarebbe altro che un’evoluzione di Q*, progetto top secret di OpenAI molto chiacchierato già qualche mese fa. Diverse fonti hanno raccontato di aver visto all’inizio dell’anno quelle che, secondo i collaboratori di OpenAI, erano dimostrazioni di Q*, in grado di rispondere a domande scientifiche e matematiche difficili e fuori dalla portata dei modelli oggi disponibili sul mercato.

Fonte: Il Sole 24 Ore