La montagna d’inverno festeggia solo a Capodanno il tutto esaurito
Per le vacanze di Natale e Capodanno lungo l’arco alpino soggiorneranno un po’ meno italiani, un po’ più stranieri. Ci sarà il tutto esaurito? Molto probabilmente per Capodanno, dipende dalla località e dal contributo che arriverà dall’incoming, i clienti provenienti dall’estero. La stessa variabilità è legata alla neve. Sulle piste, grazie al contributo di quella programmata, il manto bianco non manca ma non ovunque è possibile immergersi in un paesaggio invernale. Fortunatamente per gli appassionati delle discese e del fondo le previsioni sono favorevoli.
Ai piedi del Monte Bianco Courmayeur è in parte imbiancata. La locale Associazione albergatori fa sapere che il trend delle prenotazioni per le prossime settimane si prospetta buono, senza flessioni rispetto lo scorso anno. In particolare per le giornate clou della stagione invernale, dal 22 al 29 dicembre e dal 29 all’Epifania, il sentiment degli operatori è molto positivo.
Sempre più internazionale
Clientela prettamente internazionale nel Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort, cinque stelle a 2mila metri di quota. «Ad oggi (20 dicembre 2024 ndr) per i giorni di Natale ci aspettiamo un tasso di occupazione all’88% mentre per Capodanno ci sarà il tutto esaurito – spiega Giuseppee Pagliara, amministratore delegato del Gruppo Nicolaus Valtur -. Tre quarti degli ospiti sono stranieri: in buona parte proviene dal Regno Unito ma anche Israele, Svezia, Danimarca e un 14% arriva dagli Stati Uniti». In Piemonte nel comprensorio della Via Lattea, negli hotel e appartamenti gestiti dal Gruppo Abc, una disponibilità di circa 1.300 posti letto, alcuni alberghi vanno verso il tutto esaurito grazie al lavoro dei tour operator stranieri che “vendono” la destinazione soprattutto alla clientela del Regno Unito. Nel complesso il mix dei clienti vedrà un 40% di ospiti stranieri e i restanti italiani.
Passando in Lombardia a Livigno, dopo un buon inizio di stagione con un trend di presenze sopra la media degli ultimi anni ci si prepara a un Natale senza il tutto esaurito ma con un ottimo tasso di occupazione, intorno al 90%. In altre parole per i ritardatari c’è qualche possibilità per festeggiaree il Natale sciando sulle piste del “piccolo Tibet” d’Italia. Invece la settimana di Capodanno è quasi certo il sold out perché il tasso di occupazione è al 97%.
Camere disponibili
«Le prenotazioni sono in crescita del 7% nell’ambito territoriale che spazia da Madonna di Campiglio a Pinzolo e il lago d’Idro – dice Tullio Serafini, presidente dell’Azienda per il turismo Madonna di Campiglio dove giovedì ha nevicato -. Valori positivi e restano ancora delle camere disponibili. Sono in aumento anche la tariffa media giornaliera e i ricavi per camera». Prospettive positive anche a Cortina d’Ampezzo, dove diversi hotel sono in fase di costruzione o ristrutturazione. In base alle prenotazioni arrivare al 19 dicembre emerge una flessione degli arrivi che diventa più evidente tra Capodanno e l’Epifania. Così tra Natale e Capodanno il tasso di occupazione sarà intorno al 72,2% contro il 79,4% dell’anno precedente. Dal 1° gennaio all’Epifania, salvo l’arrivo di prenotazioni last minute, si prospetta un calo a doppia cifra: dal 75,7% al 59,4%. Sono attesi in calo i turisti italiani (-3,6%) ma crescono gli statunitensi (+1,8%) e i britannici (+3,3%). «Le prospettive sono positive, poiché la tendenza è quella della prenotazione tardiva. Ad oggi il volume delle richieste d’informazioni propedeutiche alla prenotazione, mantiene un ritmo simile a quello dell’anno scorso – spiega Josep Ejarque, destination manager di Cortina -. Gli ospiti italiani per prenotare attendono la combinazione di alcuni fattori come le buone condizioni della neve e l’affollamento delle piste». Aumenteranno gli arrivi dai mercati internazionali. Indirettamenete la conferma arriva da Gherardo Manaigo, proprietario dello storico Hotel de la Poste a Cortina. «Il tasso di occupazione medio da oggi a fine marzo è del 83,4% – sottolinea -. A dicembre avremo il tutto esaurito con moltissimi italiani, americani, tedeschi e irlandesi. Magari avere più camere».
Fonte: Il Sole 24 Ore