«La nuova Commissione Ue ora cambi la Politica agricola»

«La nuova Commissione Ue ora cambi la Politica agricola»

Benefici per gli agricoltori non professionisti

Gli agricoltori non professionali non sono un fenomeno solo italiano e una riflessione su di loro e sul loro accesso ai benefici della Pac andrebbe effettuata anche in Europa considerato che, secondo Coldiretti, gli agricoltori per hobby in Europa sono 1,2 milioni su una platea complessiva di 9 milioni.

A richiedere un cambio di passo alla Commissione europea anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. «Nei giorni scorsi – ha ricordato – abbiamo siglato un patto sulla pesca con francesi e spagnoli chiedendo a Bruxelles di stoppare la continua riduzione della flotta europea. Negli ultimi anni si è ridotta del 28% e non sappiamo se questi tagli abbiano sortito effetti positivi sugli stock ittici. Abbiamo chiesto ai tecnici di subordinare nuove riduzioni della flotta a dati scientifici. La risposta? Ci hanno chiesto un nuovo taglio del 38% dei pescherecci nei prossimi anni. Io non sono contro la burocrazia, ma contro quella autoreferenziale e lontana dal mondo delle imprese».

«Uno dei problemi della precedente riforma Pac – ha commentato il presidente di Filiera Italia, Paolo De Castro – è che è stata una riforma giocata in difesa. Cercando di difendersi dall’offensiva ambientalista. Ne è venuto fuori un mostro burocratico che ha spinto molti agricoltori (solo in Italia, lo scorso anno, circa 50mila, ndr) a rinunciare ai contributi europei pur di non dover sottostare a regole spesso inapplicabili. Siamo fiduciosi che il nuovo commissario Hansen e, soprattutto, il nuovo vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto, che avrà il coordinamento anche su agricoltura e pesca, riescano a invertire questa tendenza»

Settore esposto ai dazi di Trump

«L’intera questione della Politica agricola dominata dalla burocrazia comunitaria – ha commentato l’ex premier Romano Prodi – è emblematica di come il processo europeo sia rimasto incompleto. L’Europa è oggi come un pane mezzo cotto e mezzo crudo che piace a pochi. O facciamo un salto in avanti o non andiamo lontani. Anche restare solo un’unione commerciale ci porterà pochi vantaggi e resteremo esposti alle offensive esterne come i dazi di Trump».

Che sia indifferibile un salto di qualità non solo nella Pac ma nell’intero processo di integrazione europea ne è convinto anche il presidente della commissione Esteri della Camera, Giulio Tremonti. «L’Europa deve evolvere – ha spiegato – anche perché le minacce a cominciare dalle guerre non finiranno con la pace in Ucraina. Noi pensiamo all’allargamento a Est fino alle repubbliche baltiche ma anche Putin pensa all’allargamento verso Ovest. E ci sono solo due modi per stare a una tavola imbandita: col proprio nome indicato al posto assegnato, oppure col proprio nome iscritto nel menu di un banchetto altrui».

Fonte: Il Sole 24 Ore