la nuova tendenza tra i giovani e i rischi per la salute

la nuova tendenza tra i giovani e i rischi per la salute

I sacchetti di nicotina assomigliano in forma ed uso ad altri prodotti di tabacco senza combustione, come il tabacco da masticare e lo snus, la cui vendita è stata vietata nell’Unione Europea dal 1992. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo, non contengono tabacco, riducendo l’esposizione a sostanze cancerogene.

Alcuni studi condotti negli Stati Uniti suggeriscono che potrebbero essere un’alternativa meno dannosa rispetto al fumo tradizionale. L’assorbimento più lento e la minore concentrazione di nicotina nel sangue dopo l’uso riducono il desiderio di fumare. Ma, gli alti livelli di nicotina, che variano tra i 1,29 ai 6,11mg, con alcune versioni che arrivano fino a 11 mg, creano un elevato rischio di dipendenza, soprattutto nei più giovani.

“Il vero problema è il poli consumo. Il rischio è che i fumatori non sostituiscano completamente le sigarette con le pouches, ma piuttosto le utilizzino in modo complementare. Questa può essere una sorta di trappola cognitiva, in cui il consumo diventa incontrollato,” aggiunge il dott. Zita.

Le nicotine pouches non rientrano nella direttiva sui prodotti del Tabacco (Direttiva 2014/40/UE) dell’Unione Europea, lasciando ai singoli Stati membri la responsabilità di regolamentarle. Nel Regno Unito, ad esempio, possono essere vendute anche ai minori di 18 anni, mentre in Italia la vendita è vietata ai minorenni, ma le normative restano incomplete: il prodotto è facilmente reperibile online, e spesso i siti di e-commerce non richiedono alcuna verifica dell’età.

La legge n.15 del 2022, in conversione della n.228 del 2021, prevede che le nicotine pouches debbano essere autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) e riportare un contrassegno di legittimazione. Tuttavia, molti prodotti in commercio sfuggono a questi obblighi, inclusa l’assenza di sistemi di chiusura anti-bambino.

Fonte: Il Sole 24 Ore